Prodi in gioco pro-coalizione strappa Pisapia a Mdp-SI, che dicono no a Renzi guardando alla Cgil
di LabParlamento
Fine settimana importante e forse decisivo nel risiko del Centrosinistra in vista dei posizionamenti elettorali.
Ritorna in campo infatti Romano Prodi: telefonata con Renzi; appoggio evidente al tentativo del mediatore Fassino di formare una coalizione “la più ampia possibile”; addirittura un comunicato ufficiale a santificare le novità. Immediata la sponda, evidentemente concordata, con Pisapia. Questi, a sua volta, manda l’ennesimo appello alla “sinistra” di Mdp-SI riunita in assemblea ottenendone, finalmente, una risposta chiara su quanto già tutti sapevano da tempo: no a Renzi perché fino a quando ci sarà lui non saranno possibili intese (al più, ci si rivedrà in Parlamento dopo il voto, ma non con l’attuale segretario PD…), con una agenda che guarda già al cartello elettorale di un nuovo raggruppamento che dovrebbe vedere il battesimo nell’ultima settimana di novembre sull’onda, magari, dello sciopero generale della Cgil sulle pensioni. Per Campo Progressista è il “via libera” al negoziato finale sul programma da concordare nei prossimi giorni con il PD, di cui proprio il professore di Bologna (assieme a qualche altro padre storico del partito come Walter Veltroni) dovrebbe essere l’atteso garante.
Sembra chiudersi dunque il cerchio, sebbene la situazione resti fluida e molti punti debbano essere ancora chiariti soprattutto per non avvalorare troppo quell’accusa di “coalizione fatta di lista civetta” piovuta addosso proprio nelle stesse ore da Mdp. Accusa che le folte presenze al tavolo di Fassino (Radicali, Verdi, centristi vari, CP, etc) sembrerebbero, invero e per ora, avvalorare.
Tra tanta cronaca, però, non si può non tornare al fatto iniziale: il ritorno in campo del “fattore P”. Non può essere un caso che tutto il resto (no finale di Mdp, riavvicinamento di Pisapia, dichiarazioni concilianti delle minoranze interne PD, maggiore ottimismo nel tentativo del mediatore) sia venuto dopo. Nel prossimo settimana, potrebbe essere la nuova Leopolda a suggellare la rinnovata fiducia per un Centrosinistra tornato improvvisamente un po’ più competitivo quando tutto, davvero, sembrava perduto.