I timori di contagio attraverso l’uso delle banconote e dei mezzi di pagamento tradizionali hanno accelerato la domanda e il tasso di adozione dei servizi digitali. A certificarlo è uno studio pubblicato da Banca d’Italia che ha osservato l’impatto della pandemia sull’uso degli strumenti di pagamento in Italia, l’ottavo numero della collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento”.
Già negli anni precedenti lo scoppio della pandemia si era registrata una progressiva crescita in Italia dell’utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante − bonifici, addebiti diretti e soprattutto carte − per effetto dell’innovazione tecnologica, dell’ingresso di nuovi operatori di mercato, nonché degli interventi normativi a sostegno dell’efficienza e della sicurezza nell’utilizzo dei pagamenti digitali.
Lo studio di Banca d’Italia, oltre a descrivere un breve quadro d’insieme sulle tendenze prevalenti prima della diffusione dell’epidemia, analizza la dinamica dei principali indicatori sulle abitudini di pagamento durante le due ondate di contagi che hanno interessato il Paese. Lo scoppio della pandemia da Covid-19 all’inizio del 2020 ha rappresentato uno shock senza precedenti per l’economia globale, influenzando drasticamente i comportamenti delle imprese e dei consumatori, incluse le loro abitudini di spesa e di pagamento.
La paura di contrarre l’infezione e le misure di contenimento decise dal Governo, indispensabili per limitare la diffusione del contagio, si sono riflesse in un maggior distanziamento fisico nelle modalità di interazione tra gli agenti economici. A seguito delle forti limitazioni alla mobilità sociale e delle chiusure delle attività non essenziali, soprattutto nel commercio al dettaglio, si è intensificato l’utilizzo dei canali di vendita digitali e degli acquisti online sui siti di e-commerce con pagamenti elettronici.
I timori di contagio attraverso l’uso delle banconote e dei mezzi di pagamento tradizionali hanno accelerato la domanda e il tasso di adozione dei servizi digitali bancari, inclusi gli strumenti di pagamento più innovativi, soprattutto quelli caratterizzati dalla tecnologia contactless e tramite app mobile e wallet. Le stime mostrano che la pandemia ha incrementato l’uso delle carte rispetto al contante al punto vendita fisico e ha incoraggiato le transazioni tramite tecnologie di pagamento più innovative che favoriscono il distanziamento fisico, come gli acquisiti con carte in modalità contactless, quelli sui siti e-commerce e quelli tramite bonifico.
Inoltre, l’analisi a livello territoriale suggerisce che l’aumento dei pagamenti elettronici a più elevato tasso di innovazione è stato più accentuato al Centro e nel Mezzogiorno, aree nelle quali, precedentemente alla pandemia, la diffusione di quei mezzi di pagamento era più contenuta nel confronto con il Nord del Paese. L’incidenza degli acquisti online, invece, è cresciuta di più al Nord, caratterizzato da un ecosistema digitale più evoluto e colpito da una più acuta emergenza sanitaria e quindi da restrizioni più stringenti.
Secondo i dati diffusi dalla Banca centrale europea, nel 2019 l’Italia era il paese membro caratterizzato dal più basso numero di transazioni pro-capite regolate con mezzi diversi dal contante. Analisi basate sul confronto internazionale e sui dati italiani a livello provinciale mostrano come un ruolo centrale nello spiegare il basso utilizzo di questi strumenti sia rappresentato dalle differenze in termini di reddito pro-capite e dal diverso grado di diffusione di canali digitali. Tuttavia, nonostante l’intensificazione dell’uso dei canali digitali e degli strumenti di pagamento elettronici, il gap rispetto al resto dell’area dell’euro rimane ancora ampio.