Ciao Raffa, signora della Tv e della musica. Con sessanta milioni di dischi venduti e oltre 500mila ascolti mensili su Spotify è stata un’artista unica capace di tradurre in note i suoi programmi televisivi, tutti di successo, conquistando anche il mercato estero, in particolare spagnolo e sudamericano, ben prima di Eros Ramazzotti, Laura Pausini o i Maneskin.
Tutto inizia nel 1971 con il “Tuca Tuca“, brano scritto da Gianni Boncompagni e Berto Pisano. Il brano ebbe un successo clamoroso ma solo dopo che la celebre coreografia fu riproposta in un’irresistibile versione con Alberto Sordi fu consegnata alla storia del costume del nostro Paese. Nel 2012 Madonna ripropose un balletto praticamente identico. Sono pochi i cantanti italiani che possono vantare un successo simile valutato oggi in decine di milioni di copie vendute con remix firmati dai dj più famosi attratti da quelli melodie che, in bilico tra pop e kitsch, hanno la capacità di intercettare i gusti del pubblico più largo anche attraverso le generazioni.
Già nel 1970 “Ma che musica maestro”, sigla di “Canzonissima“, aveva spopolato nelle classifiche. Gli anni ’70 sono stati la sua age d’or: conduce “Milleluci” al fianco di Mina, creando una delle coppie televisive più esplosive della nostra tv. Grazie anche a “Rumore”, uno dei primi esempi di disco music all’italiana che ha venduto 10 milioni di copie e che è stato pubblicato in spagnolo, inglese e francese e rimixato innumerevoli volte. Proprio quel successo la porta, nella seconda metà degli anni ’70 a girare il mondo come cantante: è proprio in quegli anni che Raffaella diventa una super star in Europa e in tutto il mondo latino. Escono anche “Fiesta“, “Forte, Forte, forte” e soprattutto “A Far l’amore comincia tu“, un clamoroso successo mondiale da 20 milioni di copie che l’ha portata ad esibirsi anche a Top of The Pops, il più celebre programma di classifiche della tv inglese. Canzoni che non saranno mai dimenticate.