Nel segno di un’importante conquista nella tutela dei diritti delle persone affette da patologie oncologiche, la Camera dei deputati ha espresso giovedì scorso il proprio consenso unanime, con 281 voti favorevoli, alla proposta di legge sull’oblio oncologico. Tale significativa decisione legislativa, seppur in prima lettura, e da confermare ancora in Senato, rappresenta un notevole passo in avanti nel riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone che hanno combattuto e superato il cancro.
Il cuore della proposta di legge è centrato sulla necessità di garantire il diritto, per chi ormai è guarito da una neoplasia, di non subire discriminazioni nell’accesso a servizi bancari, assicurativi o nell’adozione di minori. Un salto coraggioso verso l’eliminazione – e discriminazioni – da tutti gli ostacoli che queste persone hanno sino ad oggi incontrato, dovuti alla pregressa esperienza di una patologia oncologica.
Uno dei principi della proposta è l’abolizione dell’obbligo di dichiarare la propria storia oncologica in diverse situazioni, inclusa la stipula di contratti relativi a servizi bancari o finanziari. Attualmente, infatti, la normativa vigente e le prassi contrattuali consentono agli Istituti di credito o imprese assicurative indagini approfondite sulla salute dei contraenti e dei richiedenti. Questo può portare a carichi finanziari aggiuntivi o a limitazioni nell’accesso ai servizi, basati proprio sulla storia medica del cliente. Con l’approvazione della legge, dopo il via libera di Palazzo Madama nei prossimi mesi, l’Italia si allineerà finalmente a molti Paesi europei, tra cui Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo, dove tali disposizioni a tutela delle persone guarite sono già in atto.
Tra i promotori di questa iniziativa legislativa, anche il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), guidato inizialmente dall’ex Presidente Tiziano Treu e ora da Renato Brunetta. Sotto la spinta determinata del Consigliere del CNEL Francesco Riva, infatti, il parlamentino di Villa Lublin ha abbracciato l’importante causa di proteggere i diritti delle persone che hanno lottato contro il tumore, trasmettendo alle camere un testo che, durante l’esame in Commissione, è stato fatto confluire in un documento unificato, che poi è stato approvato.
L’esito della votazione è stato accolto con entusiasmo da diverse organizzazioni, tra cui anche la CIU Unionquadri, la Confederazione sindacale che tutela i quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, presente al CNEL e al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE.
“Il percorso verso l’approvazione della legge sull’oblio oncologico è stato caratterizzato da una chiara volontà di garantire l’uguaglianza e la dignità delle persone che hanno affrontato una battaglia contro il cancro, grazie anche all’impegno della nostra Confederazione che, attraverso il suo consigliere al CNEL il Dott. Francesco Riva, ha creduto sin dall’inizio a questa battaglia di civiltà” ha commentato il Responsabile del settore culturale di CIU Marco Àncora. “CIU Unionquadri” – ha concluso Àncora, “continuerà a impegnarsi con determinazione per la tutela dei diritti e la promozione dell’uguaglianza, con l’auspicio di poter rendere la società italiana un luogo più inclusivo e rispettoso per tutti, indipendentemente dalle sfide che le persone hanno dinanzi a se”.