Approvato in via definitiva il DdL sulla COP21 in materia di contrasto ai cambiamenti climatici
di Nicola Orrù
Giovedì 27 ottobre l’Assemblea di Palazzo Madama ha completato l’iter di recepimento dell’Accordo di Parigi, sottoscritto nel dicembre 2015 in occasione della Conferenza sui cambiamenti climatici (COP21).
Questo trattato internazionale, promosso dalla Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), si pone l’importante obiettivo di lungo termine di limitare le emissioni di gas a effetto serra e contenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi rispetto ai valori pre-industriali.
A livello nazionale, il provvedimento di ratifica approvato in Parlamento si compone di sei articoli.
In sintesi, l’Italia entrerà a far parte del Green Climate Fund (il Fondo Verde per il clima): la sua partecipazione sarà assicurata grazie al versamento di una prima capitalizzazione di 50 milioni di euro, per ogni anno, dal 2016 al 2018.
Dal punto di vista economico, gli oneri finanziari legati all’adesione alla COP21 invece saranno autorizzati con appositi provvedimenti normativi. La copertura finanziaria sarà garantita con la corrispondente riduzione della proiezione per gli anni 2017-2018 del fondo speciale relativo al Ministero dell’Economia.
Infine, viene prevista la presenza di una clausola di salvaguardia, in base alla quale il Ministero dell’Ambiente potrà provvedere al monitoraggio degli oneri valutati in precedenza.
Il testo ha avuto un percorso agevole verso l’approvazione finale (il 19 ottobre la Camera aveva approvato il DdL all’unanimità), in modo tale da permettere all’Italia di arrivare preparata alla conferenza di Marrakech (COP22), prevista per il prossimo 7 novembre.