Le Commissioni Affari Costituzionali dovranno esprimere un parere sullo schema di decreto. Ultimi posti per Val d’Aosta e Molise
È ormai all’attenzione delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato lo schema di Decreto Legislativo varato dal Governo (con il Cdm del 23 novembre scorso) per la definizione dei collegi uninominali e plurinominali previsti dal “Rosatellum 2.0”.
Composto da 5 articoli, il testo suddivide le 28 circoscrizioni territoriali previste per l’elezione di Montecitorio e le 20 relative a Palazzo Madama sulla base dei dati elaborati da una Commissione nominata ad hoc dall’Esecutivo. Complessivamente, alla Camera saranno 232 i seggi assegnati nell’uninominale e 386 con riparto proporzionale, mentre per il Senato saranno 116 i collegi uninominali e 193 quelli plurinominali.
In entrambe le Camere sarà la Lombardia ad assegnare il maggior numero di parlamentari, tanto nella quota uninominale (37 alla Camera, 18 al Senato) quanto nel comparto proporzionale (65 a Montecitorio, 31 a Palazzo Madama). A seguire, una rilevante quota di deputati e senatori scaturirà dalle circoscrizioni di Lazio e Campania, laddove i territori fanalino di coda saranno Molise e Val d’Aosta con rispettivamente 3 e 2 seggi totali.
Le Commissioni Affari Costituzionali sono tenute a esprimere un parere (obbligatorio ma non vincolante) sull’atto governativo entro 15 giorni dalla sua trasmissione, trascorsi i quali sarà necessario un nuovo Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo al D. Lgs. Il relatore del provvedimento alla Camera è il capogruppo dem Emanuele Fiano, mentre al Senato il ruolo è toccato al presidente della prima Commissione Salvatore Torrisi, esponente di Alternativa Popolare.