Di Fake News ne è pieno il web e fortunatamente non tutte vengono prese in considerazione. Chiunque abbia accesso ad internet, dai vari dispositivi, prima o poi si imbatte in delle notizie o anche solo dei titoli ad effetto che mettono in relazione due eventi assurdi tra loro.
La capacità umana di compiere inferenze su fatti molto lontani è senza ombra di dubbio una caratteristica utile in moltissime situazioni. Sempre più spesso però sentiamo di teorie, cospirazioni, allusioni che non hanno alcun fondamento scientifico né tantomeno logico, parliamo delle Fake News.
Queste notizie sono fondamentalmente false, come la correlazione tra vaccini ed autismo oppure le varie teorie terrapiattiste. Nonostante le prove reali e scientifiche sempre più persone rifiutano la verità preferendo spiegazioni semplicistiche, a discapito di una reale comprensione del problema. E proprio questo è un aspetto chiave della faccenda: la semplicità.
Di fronte a problemi più complessi, più astratti, alcune persone non elaborano criticamente la notizia, sospendendo il giudizio, ragionandoci e confrontando la propria visione con gli altri, ma la accettano in toto, dandola per appurata e totalmente vera.
Può capitare che alla base del nostro ragionamento ci siano degli errori di pensiero, i cosiddetti Bias, che avevo già accennato nel precedente articolo. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta. Il primo che voglio citare è il BIAS DI CONFERMA, cioè la tendenza a ritenere vere e giuste, solo le informazioni che confermano ciò in cui crediamo, quindi ciò che già sappiamo.
Troviamo poi il BIAS DELLA FREQUENZA che ci porta a sovrastimare la frequenza delle esperienze che possano avvenire in determinate circostanze. Ad esempio, una coppia in dolce attesa, noterà molte più carrozzine di quanto non accadesse prima e quindi, sovrastimerà la presenza di tutti quegli oggetti che hanno a che fare con la loro condizione genitoriale.
Troviamo poi il BIAS DI GRUPPO, il quale risponde al principio secondo cui, una notizia, un post ed un’informazione vengono ritenute più fondate, quando condivise da altre persone. Perciò qualsiasi contenuto che risulta maggiormente seguito, che sembra avere più “pollici in su” è implicitamente ritenuto più autorevole di uno che ne ha meno.
In conclusione, si può citare oltre a quelle già nominate sopra, il BIAS DI ANCORAGGIO con cui rimaniamo “ancorati” alle nostre convinzioni, il BIAS DELLO STATUS QUO finalizzato a fare in modo che tutto rimanga come già è, in quanto le novità ci destabilizzano.
Potrei continuare per molto tempo indicandone altri, ne esistono infatti molti di più, ma la situazione diventerebbe più tecnica e meno discorsiva. Ciò che deve portarci a riflettere di questa situazione, è la possibilità che ognuno di noi incappi in questi errori di pensiero, indipendentemente dall’età, dalla cultura e da fattori legati alle circostanze.
Per quanto ognuno di noi si creda sempre intelligente e capace, cerchiamo sempre di ricordarci che ciò che troviamo in rete, potrebbe non rispecchiare fedelmente la realtà, i fatti e gli eventi. Parliamone sempre cercando di aggiungere alla nostra visione nuovi punti di vista invece di trincerarci dietro alle nostre presunte verità assolute.
Quando spieghiamo il nostro punto di vista lo sottolineiamo, quando ascoltiamo un nuovo punto di vista, possiamo sempre imparare qualcosa di nuovo.