L’ingorgo nel calendario della Camera rende incerti i tempi (già lunghi). E il caso Boschi-Ghizzoni scompare dai media..
Esattamente una settimana fa, avevamo evidenziato come fossero tutt’altro che vicini il varo e l’avvio dell’attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, malgrado nel dibattito pubblico si continui a farvi riferimento come se si trattasse di una realtà consolidata.
Ciò nonostante, gli eventi degli ultimi giorni alla Camera hanno reso se possibile ancora più incerte le sorti del Ddl istitutivo. Difatti, se lunedì 22 maggio aveva avuto luogo in Aula la discussione sulle linee generali, il Disegno di legge è poi finito in coda all’ordine del giorno dell’Assemblea di Montecitorio (malgrado una richiesta di inversione dei punti avanzata dal Movimento 5 Stelle), preceduto su tutti dalla riforma delle aree protette che ha catalizzato i lavori dei deputati nelle giornate di martedì 23 e mercoledì 24 maggio. Data l’assenza di sedute odierne e considerato che la riunione di domani sarà dedicata, come spesso accade di venerdì, allo svolgimento di interpellanze, l’iter della Commissione sulle banche certamente non entrerà nel vivo questa settimana. Ma dall’analisi del programma dei lavori della Camera nel breve periodo, si ricava l’impressione che i rinvii del provvedimento potrebbero essere solo iniziati.
A quanto finora stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, lunedì 29 maggio partirà l’esame del Decreto legge Manovrina, provvedimento che attirerà un numero considerevole di emendamenti, mentre è fissato al 5 giugno l’arrivo in Aula della riforma elettorale, senza dubbio il dossier più importante dell’attuale fase politica. Inoltre, sull’organizzazione delle prossime attività dei deputati peseranno lo svolgimento delle Amministrative (con primo turno l’11 giugno e ballottaggi due settimane più tardi), la conclusione del già citato testo sui parchi, la possibile “irruzione” sulla scena di nuovi DL (il tema vaccini ne è un esempio) e l’eventuale definizione di vicende che la maggioranza e il Governo trascinano da tempo, come testimoniato dal Ddl Concorrenza.
In definitiva, se si pensa che mancano circa due mesi alla chiusura estiva del Parlamento e che negli ambienti istituzionali continua a prendere forza l’ipotesi di elezioni nell’autunno 2017, è concreto il rischio che la Commissione sui crack bancari finisca su un binario morto o che, quand’anche venisse istituita, non abbia il tempo materiale per indagare su eventi così complessi. In tal senso, la progressiva scomparsa dai radar dei media del caso Boschi-Ghizzoni contribuisce a non rendere impensabile un affossamento della Commissione d’inchiesta, il che sarebbe un’autentica beffa per i cittadini danneggiati da vicende quali Banca Etruria, Montepaschi o Antonveneta.