Appena trenta minuti, tanti sono bastati all’avvocato del popolo, Giuseppe Conte, per completare il primo, importante, passaggio istituzionale di una giornata che si preannuncia complessa ma che, soprattutto, apre una fase pericolosamente al buio per il nostro Paese.
Mentre al Senato inizia a prendere forma il partito dei “responsabili”, Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Liberi e Uguali giurano fedeltà a Conte, annunciando che indicheranno solo il nome dell’Avvocato al presidente Mattarella per il nuovo incarico esplorativo. Mai come in questo caso, nelle tante, troppe, crisi di governo degli ultimi anni, il termine “esplorativo” appare drammaticamente esatto.
La crisi mondiale per il covid non consente però passi falsi e richiama tutte le istituzioni e le forze politiche in primis a decisioni urgenti che possano rinsaldare il nostro Paese agli occhi dell’Europa, che in queste ore ci sta spiando per capire se e come farci accedere ai fondi per la ripresa. Restano aperte le altre due vie: elezioni in autunno con governo di scopo per questi mesi o un governo di salute pubblica che, di questi tempi, potrebbe nascere davvero con un nome poco fortunato.
L’Avvocato, dice chi lo conosce bene, non intende mollare un millimetro. Sa bene che il secondo fallimento significherebbe una grave sconfitta, in primo luogo personale, per il signor nessuno, dal profilo professionale certamente impeccabile, ma che rischia di rimanere negli annali come il primo politico capace di fare accordi con tutto l’arco costituzionale, prima con la Lega e poi con Pd e Leu, ed ora, chissà, con pezzi di Forza Italia e transfughi vari che, anche in questa complicata legislatura, non hanno perso il vizietto di cambiare casacca.
Sullo sfondo il centrodestra o, forse, perchè pare ci tengano, sarebbe meglio dirlo diviso, Salvini-Meloni-Berlusconi che si recheranno al Quirinale rigorosamente separati. Se fossero veri gli ultimi sondaggi di Swg, con le urne aperte in queste ore, la Lega si confermerebbe il primo partito con il 23,5% dei consensi, dietro il Pd al 19,6% e Fratelli d’Italia al 16,3%. Solo quarta forza il Movimento 5 Stelle con il 15,7% dei consensi, Fi al 6,3%, Azione al 4%, Italia Viva al 3% e +Europa all’1,9%.
Ultimo ma da non sottovalutare la moral suasion della poltrona sicura e soprattutto della pensione garantita. E’ il cosiddetto “Comitato 461”, il gruppo, anonimo ma non troppo, interparlamentare, intergruppo, trasversalissimo che mette insieme, allo stesso tavolo, post fascisti e post comunisti, democristiani e anti cattolici, sovranisti e grillini dal “vaffa” facile dell’ultima ora. L’acronimo sta per “quattro anni, sei mesi e uno giorno”, quelli necessari per arrivare all’agognata pensione per deputati e senatori. Considerando gli effetti taglione della riforma costituzionale applicati con il Rosatellum alle prossime elezioni è da giurare che quelli del comitato potrebbero alla fine essere gli unici veri “costruttori responsabili” in grado di salvare l’avvocato del popolo.