Sugli 8 punti, a cominciare dalla clausole di salvaguardia da sterilizzare, mancano i dettagli sulle azioni specifiche
di Valentina Magri
La versione definitiva del “Contratto per il Governo del cambiamento” di Lega Nord e Movimento 5 Stelle include 30 punti, di cui 8 dedicati all’economia e al fisco.
Si comincia dal rilancio dell’agricoltura in Italia, tema caro al segretario della Lega Matteo Salvini. Il Contratto di Governo prevede di riformare la politica agricola comune (PAC), l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e il Sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo (SIAN). Previsti anche dei sostegni per la pesca.
A proposito di verde, il Contratto pone l’accento anche sulla green economy e l’economia circolare, dove le PA dovrebbero essere coinvolte nel cambiamento e “diventare un riferimento per l’adozione di buone pratiche, migliori tecniche e standard”. Si indica in particolare come modello la provincia di Treviso. Economia circolare e green economy sono anche i perni della strategia per l’Ilva. Alitalia andrebbe rilanciata “nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”.
M5s e Lega Nord vorrebbero lanciare anche una Banca per gli Investimenti. Il Contratto di Governo strizza anche l’occhio all’innovazione finanziaria, menzionando investimenti su fintech e blockchain, senza precisarne modi, tempi ed entità. Vaga anche la sezione dedicata a debito pubblico e deficit, dove ci si pone l’ambizioso traguardo di far crescere il PIL, attraverso “un rilancio sia della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle importazioni”.
Due misure importanti care al M5s e che andrebbero a incidere sui conti pubblici sono pensione e reddito di cittadinanza, entrambi di un ammontare di 780 euro al mese.
Numerosi sono i trattati che il Contratto di Governo si propone di ridiscutere: i rating di Basilea, i Trattati UE sul deficit/PIL e in generale le regole del mercato europeo.
Per quanto riguarda il Fisco, sono previste una riduzione del cuneo fiscale e la flat tax, altro cavallo di battaglia della Lega Nord e del centrodestra, con aliquote disse al 15 e 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie, oltre a una deduzione fissa di 3.000 euro per le famiglie. Lega e M5S vorrebbero inoltre rifondare il rapporto tra Stato e contribuenti, sulla base di buona fede e reciproca collaborazione, potenziare le procedure per il recupero bonario del credito e instaurare una “pace fiscale” con i contribuenti. Dovrebbero inoltre essere introdotti degli incentivi per favorire l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici e decontribuzioni per almeno 2 anni per le imprese turistiche che assumono giovani. Spesometro e redditometro andrebbero aboliti in quanto “strumenti vessatori e anacronistici di tassazione del reddito”.
Inoltre, si dichiara l’intenzione di voler sterilizzare le clausole di salvaguardia Ue (non si precisa come), di correggere l’extra tassazione a carico delle sigarette elettroniche ed eliminare le “componenti anacronistiche” delle accise sulla benzina, non meglio precisate.
I temi affrontati dal Contratto di Governo sono numerosi, ma prevalgono obiettivi costosi ma generici, non dettagliati in azioni specifiche. E bisogna ricordarsi sempre che “il diavolo è nei dettagli”, soprattutto quando parliamo di economia e fisco.