Perché la sindaca di Roma Virginia Raggi in occasione del Natale di Roma ha deposto una corona all’altare della Patria? Cosa c’entra il 21 aprile con il Milite Ignoto del Vittoriano? Non è una gaffe della Sindaca come ha malignato qualcuno poco informato, ma la visita a Piazza Venezia è prevista dal cerimoniale del Comune di Roma. Perché?
Come ha scritto il Foglio un po’ di anni, si fa riferimento al rito di consacrazione avvenuto all’Altare della Patria nel 1925, in occasione dell’inserimento della statua raffigurante la Dea Roma realizzata da Angelo Zanelli per completare il monumento capitolino inaugurato da Giolitti nel 1911, “sopra questo colle che ricorda le glorie e le grandezze di Roma” e che “nell’effigie del Padre della Patria riassume il ricordo delle lotte, dei sacrifici, dei martiri, degli eroismi che prepararono e compirono la resurrezione dell’Italia”. Nella più completa monografia sul Vittoriano pubblicata nel 1986 dagli Architetti e Storici d’Arte della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio (Palombi editore) si legge in effetti: “Il completamento avvenne con il trasporto epico, fatto con macchina a vapore, del colosso monolitico di Botticino della Dea Roma, alto più di 5 metri pesante 30 tonnellate, dal cantiere di Porta Maggiore… al sito, predisposto con l’inserimento di alcune monete dell’epoca sotto la base sulla quale venne infine rizzata il 31 marzo 1925 per la successiva inaugurazione dell’Altare della patria celebrata nel Natale di Roma il 21 aprile dello stesso anno”.
A pochi giorni dalla sistemazione della statua, sul Giornale d’Italia del 27 febbraio 1925, apparve un articolo intitolato “Roma attraverso Roma” nel quale s’informava così il lettore: “Uno spettacolo nuovo si prepara. Vedremo Roma trionfalmente portata per le vie di Roma… La scultura in pietra di Botticino (Brescia) sarà dolcemente trascinata con il metodo dello slittamento, cioè con successivi piani scorrevoli formati da traverse di legno robusto… Come è noto, la statua di Roma va collocata nell’edicola sopra l’arca del Milite Ignoto e sostituirà il modello in gesso che tutti conoscono. Nelle linee fondamentali quella non differisce da questa. Tuttavia lo scultore nella seconda e definitiva forma ha infuso un aspetto più matronale e più fedele alla tradizione. Una volta a posto si giudicherà se il cambiamento ci compensa della divina giovinezza ingenua che nella sua prima creazione Angelo Zanelli aveva impresso sul volto della Dea Roma. La statua pesa quasi 150 quintali: è quindi il più pesante masso che ai nostri tempi abbia attraversato la città.
.