“Il nuovo decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro e nelle scuole, ci vede ancora coinvolti, seppur marginalmente. Ben venga la spinta verso il lavoro agile per la pubblica amministrazione, a patto che questo avvenga nel rispetto delle specificità”. A sostenerlo è Vincenzo Piscozzo, segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).
“In virtù delle linee guida generali, adesso pensiamo alle nostre specificità perché si possa effettivamente abilitare lo smart working come risorsa. In particolare, il Corpo della Guardia di Finanza troppo spesso ha patito le conseguenze di decisioni che non rispettavano la specificità del ruolo e dei reparti. In questo caso, dunque, come Sindacato chiediamo che tale tipologia di servizio (il lavoro agile) venga nel tempo “organizzata e strutturata” dall’amministrazione, diventando una risorsa a prescindere e non associata ad una delle tante assenze dal servizio”.
“E’ bene ricordare, inoltre, che la specificità del Comparto non consente a tutti gli operatori di poter svolgere la propria attività lavorativa in modalità “agile”, quindi a questi dovranno essere riconosciuti e garantiti gli stessi diritti già in essere per i colleghi ad ordinamento civile, (ad esempio il ristoro totale degli straordinari) e non più solo un mero ‘nastrino’ come riconoscimento del lavoro svolto”.
L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) “chiede inoltre che siano innalzati i livelli di sicurezza per prevenire i contagi in tutti luoghi di servizio (uffici, automobili, imbarcazioni, velivoli ecc), compreso il tragitto per arrivare sul posto di lavoro che, nel caso di utilizzo di mezzi pubblici, prevede l’obbligo dei dispositivi FFP2. L’amministrazione fornisca dunque tale dispositivo che non può essere a carico del lavoratore. Infine, USIF evidenzia la necessità di erogare a distanza, come avvenuto in passato, i corsi di formazione per il personale già appartenente al Corpo”.
*Comunicato Stampa