Il Rapporto annuale “Economia del Lazio”, presentato oggi da Banca d’Italia, offre un quadro macroeconomico sull’andamento dell’economia regionale nel 2022 focalizzandosi sui settori e le imprese, il mercato del lavoro, le famiglie, il mercato del credito e la finanza pubblica decentrata (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2023/2023-0012/2312-lazio.pdf).
Nel 2022, l’attività economica del Lazio è cresciuta del 3,7%, in linea con la media nazionale. I livelli di attività hanno superato dell’1% quelli pre- pandemia. Le prospettive economiche per l’anno in corso risentono ancora del forte aumento dei prezzi determinato dal rincaro delle materie prime e degli effetti prospettici sulla domanda aggregata del ciclo restrittivo della politica monetaria.
Nel 2022 l’attività economica ha continuato ad espandersi, soprattutto nei comparti delle costruzioni, sostenute dagli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, e dei servizi, sospinti dall’ulteriore incremento dei flussi di turisti, in particolare di visitatori stranieri. L’espansione ha mostrato un lieve rallentamento nell’industria in senso stretto per via del rialzo dei prezzi e dei tassi di interesse. Sono aumentate le esportazioni, in particolare quelle dei servizi, ma in misura inferiore rispetto alla media nazionale.
Secondo elaborazioni di Bankitalia su dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), gli investimenti destinati a interventi di riqualificazione energetica ammessi a detrazione nel 2022 tramite il Superbonus (DL 34/2020) hanno superato i 4,2 miliardi di euro nel Lazio, rappresentando il 9,1 % del totale nazionale. Poco meno della metà di questi investimenti è riconducibile a interventi effettuati sui condomini, mentre il resto si divide fra edifici unifamiliari (circa un terzo del totale) e unità immobiliari autonome. Nei primi quattro mesi del 2023, nonostante le modifiche legislative riguardanti gli incentivi fiscali e la cessione del credito, gli investimenti ammessi a detrazione hanno continuato a crescere, ma a un ritmo più contenuto, raggiungendo 834 milioni di euro con interventi per lo più concentrati sui condomini (l’80 % del totale).
L’occupazione del Lazio è cresciuta del 2,4%, come la media italiana, recuperando quasi completamente i livelli precedenti l’emergenza pandemica. L’aumento occupazionale è sostanzialmente riconducibile al lavoro dipendente, cresciuto del 3,1 %; mentre il numero degli autonomi si è contratto, analogamente ai tre anni precedenti. Il tasso di occupazione è aumentato di 2 punti, al 61,8 % (60,1% in Italia), quello femminile più di quello maschile. La crescita ha riguardato tutte le fasce di età, tranne quella più avanzata, e tutti i livelli d’istruzione.
Secondo le stime di Prometeia, il reddito disponibile delle famiglie del Lazio è cresciuto del 6,3% a valori correnti, grazie all’aumento del numero degli occupati. Tuttavia il potere d’acquisto delle famiglie è stato eroso dal rialzo dei prezzi. I consumi sono cresciuti in termini reali, anche se non hanno ancora recuperato i livelli pre-pandemia. L’inflazione ha colpito di più le famiglie meno abbienti, in quanto sul loro paniere di spesa incidono maggiormente le voci essenziali (alimentari e utenze) ossia quelle hanno subito i rincari più elevati. I finanziamenti alle famiglie hanno continuato a crescere, ma in misura inferiore rispetto all’anno precedente per via dell’aumento dei tassi dei mutui.