Percentuale di senza lavoro in calo in Europa: 7,5% nell’area dell’euro, 6,3% nell’Ue-28. In Germania disoccupazione al 3,1%, in Spagna al 14,2%, l’Italia si “difende” con un tasso al 9,7%. Diminuisce anche la disoccupazione giovanile, ma in Italia è ancora al 27,8%
La disoccupazione in Europa sta regredendo. Così dice l’Eurostat nell’ultimo rapporto sul mercato del lavoro europeo, pubblicato nei giorni scorsi.
Il tasso di disoccupazione, si legge nel report, è stato ad ottobre 2019 pari al 7,5% nell’area dell’euro (Ea19), in calo quindi rispetto al mese precedente, quando il medesimo indicatore si era attestato a quota 7,6%, e, soprattutto, in diminuzione dello 0,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (8%).
Questo tasso è peraltro il più basso nell’area dell’euro dal luglio 2008.
Anche nell’Ue-28 la disoccupazione è in calo. Era del 6,3% a ottobre 2019, stabile rispetto a settembre 2019, ma in riduzione rispetto al 6,7% registrato ad ottobre 2018. È questo il tasso più basso nell’Ue-28 dall’inizio del 2005.
Passando dalle percentuali ai numeri assoluti, secondo Eurostat, nell’ottobre 2019 c’erano nell’Ue a 28 Paesi 15 milioni e 583 mila disoccupati, di cui 12 milioni e 334 mila nell’area dell’euro.
Rispetto a settembre 2019, il numero di disoccupati è diminuito di 29.000 unità nell’Ue-28 e 31.000 unità nell’area dell’euro. Rispetto a ottobre 2018, invece, la disoccupazione è diminuita di 939 000 unità nell’Unione e 761.000 nell’area dell’euro.
Tra gli Stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi nell’ottobre 2019 sono stati registrati nella Repubblica ceca (2,2%), in Germania (3,1%) e in Polonia (3,2%). I tassi più alti invece sono stati rilevati in Grecia (16,7% ad agosto 2019) e in Spagna (14,2%). In Italia il tasso di disoccupazione rilevato è stato invece pari al 9,7%. Meglio di Grecia e Spagna, ma comunque ben al di sopra della media Ue a 19 e a 28 Paesi.
Rispetto al 2018, il tasso di disoccupazione è sceso in 24 Stati membri, mentre è aumentato in Repubblica ceca (anche se solo dal 2,1% al 2,2%), in Lituania (dal 6,1% al 6,4%), in Danimarca (4,9% al 5,3%) e in Svezia (dal 6,4% al 6,8%).
Le maggiori riduzioni sono state osservate invece in Grecia (dal 18,9% al 16,7% tra agosto 2018 e agosto 2019) e in Estonia (dal 5,7% al 4,3% tra settembre 2018 e settembre 2019).
In Italia la riduzione è stata invece dell’1% su base annua, passando quindi dal 10,7% di ottobre 2018 all’attuale 9,7%.
Gettando lo sguardo oltre oceano, si scopre che negli Stati Uniti, ad ottobre 2019, il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,6% (in lieve aumento rispetto al 3,5% di settembre 2019, ma in calo dal 3,8% rispetto ad ottobre 2018).
Permane in diversi Paesi dell’Ue (l’Italia è purtroppo uno di questi) un’elevato livello della disoccupazione giovanile (di coloro cioè che hanno meno di 25 anni).
Nell’ottobre 2019, nell’Ue-28, erano oltre 3 milioni i giovani (sotto i 25 anni) in questa condizione, con 2 milioni e 261 mila residenti nell’area dell’euro.
Questo nonostante, rispetto ad ottobre 2018, il numero di giovani disoccupati sia diminuito di 160.000 unità nell’UE28 e di 147000 nell’area dell’euro.
Ad ottobre 2019, il tasso di disoccupazione giovanile registrato era comunque al 14,4% nell’UE28 e al 15,6% nell’area dell’euro, rispetto rispettivamente al 15,1% e al 16,7% del medesimo mese dell’anno precedente. Stilando una classifica in base al tasso di disoccupazione giovanile più basso, sale sul gradino più alto del podio la Repubblica ceca (5,5%), seguita dalla Germania (5,8%) e dai Paesi Bassi (7,3%).
In fondo alla classifica, invece, la Grecia (33,1% nel secondo trimestre del 2019), la Spagna (32,8%) e, purtroppo l’Italia (27,8%).
Una consolazione però, anche se magra, arriva per il nostro Paese dal fatto che solo un anno fa quell’indicatore era fermo al 32,7%. Speriamo solo prosegua questo trend….