Martedì 18 luglio nuovo termine emendamenti in Commissione Industria. Il relatore Marino: testo da approvare in via definitiva. Mucchetti corregge il tiro?
Entrerà nel vivo la prossima settimana l’esame in quarta lettura del Ddl Concorrenza nella Commissione Industria del Senato, iniziato lunedì 10 luglio. Con la decisione di rinviare il termine per la presentazione degli emendamenti da giovedì 13 a martedì 18 luglio (ore 10), il momento clou delle attività dei giorni scorsi sul provvedimento ha coinciso con l’illustrazione, da parte dei relatori Luigi Marino (Ap) e Salvatore Tomaselli (Pd), delle modifiche apportate dalla Camera nel mese di giugno.
Tuttavia, l’intervento dei relatori non si è limitato a descrivere gli interventi di Montecitorio su assicurazioni, telemarketing, maggior tutela elettrica, odontoiatria e bonifiche di aree carburanti. Nello specifico, Marino ha evidenziato come le modifiche approvate alla Camera, per quanto poco incisive, abbiano disatteso la volontà del Governo di chiudere in tempi rapidi il dossier Concorrenza, obiettivo che agli inizi di maggio aveva spinto l’Esecutivo a ricorrere all’apposizione della fiducia in Senato. Inoltre, nella visione del senatore di Alternativa popolare i ritardi nell’approvazione del Disegno di legge non sarebbero dovuti alle lobby, ma ai parlamentari e alla classe politica, che in alcune circostanze non sarebbero stati decisi nell’agire. Ciò nonostante, per i relatori il provvedimento presenta un saldo positivo, e pur non essendo perfetto è opportuno che sia approvato in via definitiva, anche per salvaguardare la credibilità di Palazzo Madama.
Sorprendentemente, considerate le sue recenti dichiarazioni in favore di una riapertura del testo sulla questione delle aste dei clienti ex Acquirente Unico, Massimo Mucchetti (Pd) si è posto in scia all’intervento di Luigi Marino. Anche il Presidente della Commissione Industria, infatti, ha rimarcato che gli emendamenti approvati a Montecitorio hanno impedito di rispettare il programma messo a punto in primavera dal Governo (via libera definitivo con la fiducia in entrambe le Camere, e conseguente varo di un DL in ambito concorrenziale), affermando soprattutto di ritenere “comprensibile l’orientamento favorevole a un’approvazione senza ulteriori modifiche” del Ddl Concorrenza, dal momento che “il Parlamento in carica non avrà occasione di esaminare e approvare altri provvedimenti in materia”.
Un’apparente correzione di tiro, quella di Mucchetti, che potrebbe sottintendere un superamento degli ultimi ostacoli sulla via del varo finale del provvedimento, sebbene i precedenti di questa Legislatura insegnino che nella politica italiana nulla è impossibile.