di Andrea Spuntarelli
L’Aula di Montecitorio ha dato il via libera con 305 voti a favore (provenienti da Pd, Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica, Sel, Per l’Italia e Led), 110 contrari (M5S, Lega Nord e Fratelli d’Italia) e 30 astensioni al DL Carceri, provvedimento che mira a completare le norme approvate in seguito alle sanzioni inflitte all’Italia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo attraverso la sentenza Torreggiani.
La novità principale del testo licenziato dalla Camera risiede nell’introduzione di un risarcimento (pari a 8 euro per ogni giornata trascorsa in celle sovraffollate) per gli ex detenuti che siano stati sottoposti a un regime carcerario contrario alle disposizioni della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e che abbiano denunciato il fatto entro sei mesi dal termine della loro detenzione. I reclusi che non abbiano ancora finito di scontare la pena, invece, potranno beneficiare di sconti in caso di trattamenti inumani.
Il Decreto Legge, inoltre, prevede il divieto di custodia cautelare in carcere in caso di condanne non superiori ai 3 anni, l’estensione delle disposizioni del Diritto Minorile in materia di provvedimenti restrittivi a coloro che non hanno compiuto 25 anni e l’aumento (pari a 204 unità) dell’organico della Polizia Penitenziaria.
L’articolato proseguirà ora il suo iter a Palazzo Madama.