Nel corso della seduta serale di martedì 19 maggio 2015, l’Aula di Palazzo Madama ha definitivamente adottato (con 170 sì, 20 no e 21 astensioni) il Disegno di Legge bipartisan noto come “Ecoreati” o “Delitti Ambientali”. Il provvedimento in questione introduce nel Codice Penale italiano un nucleo di nuovi reati tesi a colpire il paesaggio e l’ecosistema, in presenza dei quali alcuni procedimenti relativi a emergenze ambientali del passato (su tutti, il processo Eternit celebratosi a Torino) avrebbero conosciuto esiti senza dubbio differenti.
Nel dettaglio, il testo licenziato dal Senato qualifica come delittuose fattispecie quali l’inquinamento ambientale (per cui viene prevista una pena da 2 a 6 anni di reclusione), il disastro ambientale (reclusione da 5 a 15 anni), il traffico e abbandono di materiali a elevata radioattività (sanzione da 2 a 6 anni) e l’omessa bonifica (punibile con reclusione da 1 a 4 anni). In aggiunta, il DdL contempla circostanze aggravanti qualora i nuovi reati contro l’ecosistema siano commessi in forma associativa o un qualsiasi delitto venga compiuto allo scopo di eseguire una delle condotte nocive per l’ambiente appena elencate.
In ultima istanza, va rimarcato che il provvedimento prevede riduzioni di pena da metà a due terzi per quanti si adoperano per evitare che l’attività inquinante provochi danni ulteriori o provvedono al ripristino, se possibile, dei luoghi contaminati (c.d. ravvedimento operoso), e dispone che a una condanna per i nuovi delitti contro il paesaggio (i quali comporteranno termini di prescrizione raddoppiati) consegua l’incapacità a contrarre con la Pubblica Amministrazione.
Il testo varato dall’Assemblea di Palazzo Madama dovrà ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Per approfondimenti sul Disegno di Legge: http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/45616.htm