Bilancio positivo per 8,8 miliardi. Il ministro, in audizione alla Commissione Ambiente della Camera, traccia gli interventi per l’edilizia in legge di bilancio
Numeri importanti quelli rilasciati ieri dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, alla Camera, dove di fronte alla Commissione Ambiente di Ermete Realacci (che intanto festeggiava l’approvazione del ddl piccoli comuni) ha voluto tracciare il bilancio, importante, di quanto fatto in questi anni per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici italiani, indicando le priorità per la legge di bilancio e per il futuro.
Innanzitutto il ministro ha voluto evidenziare l’aumento degli investimenti degli ultimi due anni, rispondendo anche alle polemiche sulla scarsità degli investimenti pubblici. Nel 2016 infatti questi sarebbero stati di 35 miliardi su un totale di 287, ma fra i primi non è inclusa Rete Ferroviaria italiana né i contratti di programma stipulati con i concessionari autostradali ed aeroportuali. Si tratta quindi di cifre molto alte ma esterne al perimetro Istat degli investimenti pubblici, che in realtà sono un termometro valido soprattutto per quanto riguarda gli investimenti comunali, scesi proprio nel 2016. Da questo punto di vista, ha auspicato che con i fondi per edilizia scolastica e periferie, nonché con gli spazi finanziari aperti, il 2017 veda un’inversione di rotta da questo punto di vista.
In ogni caso, il totale degli investimenti era stato di 271 miliardi nel 2014, ben inferiore a quello del 2016: un primo miglioramento anche per il settore edilizio, duramente colpito dalla crisi. A questo proposito, il ministro ha evidenziato che le misure in discussione sono le uniche di tipo anticiclico messe in campo per il settore delle costruzioni, e che sono state fondamentali per mantenere e creare occupazione (in base a dati dichiarati dall’Onorevole Realacci, le misure in campo serviranno per 400.000 posti di lavoro nel 2017). Si stima che dal 1998 ci siano stati circa 16 milioni di interventi di riqualificazione edilizia: significa che il 62% delle famiglie italiane ne ha usufruito, anche perché facile da usare.
E su questo punto Graziano Delrio si è ripetuto più volte: lo strumento deve essere mantenuto, ma non deve essere complicato. Il ministro sembra aver voluto riprendere ancora una volta la polemica con il titolare dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il quale aveva polemizzato con la “politica dei bonus”: Delrio ha citato direttamente la nuova Sabatini, incentivo rinnovato con Industria 4.0, affermando che si tratta di un bonus al pari dell’Ecobonus, del Sismabonus e di tutti gli altri. Anzi: ha indicato la necessità di rendere stabili alcuni bonus, per il loro effetto positivo per la collettività. In particolare, ha sottolineato che nonostante gli incentivi fiscali producano un saldo negativo diretto sul bilancio dello stato, in realtà il saldo positivo generato dagli investimenti creati nel settore edilizio sarebbe di 8,8 miliardi di euro, e questo senza contare l’abbattimento di C02 e i miglioramenti in sicurezza ottenuti. Ha infatti ricordato che, per i danni da calamità naturali, ogni anno il nostro Paese spende circa 3 miliardi.
Dunque i punti su cui lavorare per la legge di bilancio saranno certamente la stabilizzazione di questi bonus, unita alla possibilità di ottenere gli sgravi massimi se con lo stesso intervento si realizzano sia gli obiettivi energetici che quelli di sicurezza; graduare maggiormente il beneficio in base all’entità dell’investimento; aumentare la chiarezza e il coordinamento delle misure; proseguire nell’incentivo per i lavori sui condomini, anche cercando di includere gli incapienti nei benefici diretti, poiché per il momento trattandosi di detrazioni non hanno utilità a partecipare; coinvolgere maggiormente gli istituti finanziari; correggere gli effetti limitativi, in particolare sui capannoni per i quali servirebbero parametri basati sui metri quadri anziché monetari; costruire un percorso anche sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica; potenziare lo smaltimento dell’amianto; valutare se prolungare il bonus mobili.
Infine, citando una proposta del presidente Realacci, ha parlato della possibilità di detraibilità completa della classificazione degli edifici, che rappresenterebbe un incentivo vero a raggiungere l’importante obiettivo della mappatura dello stato degli edifici italiani.
Il ministro ha concluso ricordando che tutte le misure citate hanno un costo e per questo si sta aspettando la valutazione della Ragioneria Generale dello Stato su ogni singolo intervento. Ma ha ribadito la sua volontà di far rimanere quanto messo in campo il più possibile semplice, e preferibilmente stabile.