L’ad di Sogin, Luca Desiata, ha presentato risultati e prospettive dell’attività di decommissioning
di LabParlamento
“Nel 2018 la SOGIN, la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha un solo obiettivo: migliorare ancora le attivita’ in termini di smantellamento”. Lo ha detto l’ad Luca Desiata, nel corso della presentazione odierna dei conti 2017 e dei programmi per l’anno in corso.
Sul tema di maggiore attualità del momento, la localizzazione del deposito nucleare previa pubblicazione della Cnapi (la carta dei siti idonei), per ora continua l’attesa. Con il nulla osta, Sogin pubblicherà la CNAPI, il Progetto Preliminare e la documentazione richiesta dal Decreto Legislativo n. 31 del 15.2.2010 avviando la consultazione pubblica della durata di 4 mesi, a cui sono invitati a partecipare tutti i soggetti interessati.
Per Desiata si tratta di “un’infrastruttura strategica” dove mettere in totale sicurezza i rifiuti radioattivi e per questo serve un sostegno “solido e condiviso”; un progetto essenziale, a bassissimo rischio ambientale, anche se “siamo consapevoli delle difficoltà che incontrerà sebbene sarà condiviso con i territori”, ricordando che, oltre a compensazioni economiche, i benefici saranno essenzialmente occupazionali “per un arco di periodo di 50-60 anni”. “Dal nuovo Governo ci aspettiamo un dibattito aperto, trasparente e sereno basato su evidenze tecniche”.
Il 2017 comunque è stato per Sogin un anno di forte ripresa nelle attività di decommissioning oltre che di razionalizzazione e riorganizzazione della struttura. Realizzato un volume di attività di decommissioning pari a 63,2 milioni di euro (53,8 nel 2016), superiore del 13% rispetto alla media degli ultimi sette anni (2010 – 2016). Il secondo migliore risultato in termini economici da quando la Società è stata costituita.
Per la prima volta l’organico aziendale del Gruppo è diminuito significativamente, come pure il costo del personale mentre i costi a vita intera collegati alla gestione del ciclo del combustibile nucleare hanno registrato un contenimento di 26 milioni di euro grazie alla rinegoziazione dell’accordo con la Nuclear Decommissioning Agency (NDA – UK). Triplicato, rispetto al 2016, il valore delle attività di gruppo verso terzi, sia in Italia che all’estero, passando da 6,3 a 20,8 milioni di euro, miglior risultato di sempre.
Nell’anno in corso è programmato un significativo incremento delle attività di decommissioning che raggiungeranno un budget previsionale fino a 92 milioni di euro. I risultati del primo trimestre sono in linea con il budget, con un avanzamento dello smantellamento a 11,7 milioni di euro.