Dai giudici amministrativi ok con osservazioni allo schema di DPCM. Convocata la Commissione Ambiente della Camera, possibile il parere prima delle elezioni
Pare essersi riaperta la partita sullo schema di DPCM inerente l’introduzione della procedura di dibattito pubblico per le grandi opere, che a fine gennaio aveva fatto registrare uno stop ai pareri parlamentari sul testo. Nella giornata di ieri è stata infatti resa pubblica la posizione del Consiglio di Stato sull’atto del Governo, la cui mancanza era stata tra le ragioni del nulla di fatto iniziale nelle Commissioni Ambiente della Camera e Lavori pubblici del Senato.
La Commissione speciale del CdS, riunitasi il 7 febbraio, ha formulato un parere favorevole con osservazioni sul Decreto messo a punto dalla Presidenza del Consiglio. Da un punto di vista generale, il Consiglio di Stato “dà un giudizio di massima positivo alla disciplina dell’istituto del dibattito pubblico”, dal momento che il DPCM concilia l’esigenza di non allungare i tempi di realizzazione delle infrastrutture ad alta rilevanza sociale con l’obiettivo di coinvolgere le comunità interessate dagli interventi, attenendosi ai contenuti dell’articolo 22 del nuovo Codice degli appalti.
Ciò nonostante, il testo presenta nella visione dei magistrati amministrativi “due possibili profili di criticità”: da un lato soglie economiche e dimensionali per il ricorso al dibattito pubblico così elevate da rendere nella pratica minimale l’uso della nuova procedura e, dall’altro, limitati poteri di monitoraggio delle procedure riconosciuti alla Commissione nazionale per il dibattito pubblico da istituire presso il Ministero delle Infrastrutture. Ulteriori rilievi del CdS consistono nei suggerimenti al Governo di prevedere che il Coordinatore del dibattito pubblico, per quanto indipendente, appartenga a un apparato dello Stato, di stabilire un termine entro il quale avviare il dibattito pubblico e di rendere dispari il numero di membri della Commissione nazionale del Mit, in modo da evitare situazioni di stallo in caso di decisioni a maggioranza.
L’arrivo delle osservazioni del Consiglio di Stato ha portato stamattina alla convocazione per martedì 20 febbraio (alle ore 12) di una seduta della Commissione Ambiente di Montecitorio, con all’ordine del giorno proprio il DPCM sul dibattito pubblico. Al momento non si registrano novità nell’agenda della Lavori pubblici di Palazzo Madama, ma è probabile che a breve verrà seguito l’esempio della Camera. Dunque, nella prossima settimana si potrebbe assistere all’espressione dei pareri delle Commissioni parlamentari, malgrado il senatore dem Stefano Esposito, di recente, fosse stato più pessimista con LabParlamento (“Non riusciremo a dare il parere, se ne occuperà il prossimo Parlamento”). La nuova situazione adesso eviterebbe al Governo di procedere in solitaria al varo definitivo del Decreto.
Leggi il parere del Consiglio di Stato sullo schema di DPCM dibattito pubblico