Il Decreto è già entrato in vigore. Confermata la “rottamazione bis” delle cartelle. La conversione dovrebbe partire dal Senato, con rischio ingorgo
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri 16 ottobre il testo del DL Fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri durante la riunione di venerdì scorso. Il Decreto Legge 148/2017 presenta come oggetto “Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili”, è composto da 21 articoli e si struttura in 3 Titoli: Disposizioni in materia fiscale, Disposizioni urgenti in materia di missioni internazionali, forze di polizia e militari e Fondi ed ulteriori misure per esigenze indifferibili.
Per quanto riguarda le misure introdotte dal provvedimento, sono state in gran parte rispettate le anticipazioni della vigilia. Difatti, hanno trovato spazio nel testo la cosiddetta “rottamazione bis” delle cartelle esattoriali (in base alla quale vengono consentiti il pagamento, fino al 30 novembre prossimo, delle rate scadute negli ultimi mesi e l’estensione, dal 31 dicembre 2016 al al 30 settembre 2017, del periodo coperto dalle agevolazioni), la previsione di finanziamenti in favore di grandi imprese in crisi, l’aumento della dotazione del Fondo di garanzia per le pmi e la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia per l’aumento dell’Iva.
Parallelamente, il Decreto Legge estende il meccanismo dello split payment a tutte le società partecipate dalla PA e potenzia lo strumento del Golden power, relativamente ai casi di investimenti extra Ue in settori strategici per la sicurezza e l’ordine pubblico (attraverso dei regolamenti verranno precisati gli ambiti oggetto della norma, tra cui figurano infrastrutture sensibili e tecnologie critiche).
Il DL Fiscale è entrato in vigore al momento della sua pubblicazione e inizierà ora il suo iter di conversione in Parlamento, che dovrà concludersi entro il 15 dicembre. A quanto risulta da indiscrezioni governative, l’esame del Decreto Legge dovrebbe partire dal Senato. Considerando che a Palazzo Madama si apriranno da qui ai prossimi giorni i capitoli riforma elettorale e, salvo imprevisti, sessione di bilancio, non è difficile prevedere che se le voci fossero confermate i lavori dei senatori andrebbero incontro a un vero e proprio ingorgo di provvedimenti. Non proprio l’ideale, in un finale di Legislatura segnato dalla sostanziale uscita di Mdp dalla maggioranza.