Per la conversione del Decreto manca solo il voto finale, atteso a breve. Mai in discussione il testo approvato dal Senato
Come non poteva essere altrimenti, la Camera ha confermato con 318 sì e 153 no la fiducia al Governo sulla conversione del DL Mezzogiorno. A questo punto, manca solo la votazione finale (attesa a breve) per chiudere l’iter del Decreto Legge, la cui scadenza era prevista per il prossimo 19 agosto.
La discussione del DL a Montecitorio si è quindi esaurita in pochi giorni, e non ha mai messo in dubbio i contenuti del maxiemendamento presentato dall’Esecutivo in Senato (con annesso ricorso, pure in quel caso, al voto di fiducia). Il testo scaturito dai lavori della Commissione Bilancio di Palazzo Madama era infatti “blindato”, sia per la rilevanza e l’ampiezza dei temi affrontati dal provvedimento che per l’imminenza della pausa estiva delle attività parlamentari.
Con il varo del Decreto Mezzogiorno vede la luce, con tutta probabilità, uno degli ultimi atti legislativi di ampio respiro prodotti dall’attuale Parlamento. Dato l’avvicinarsi della scadenza della Legislatura, a questo punto la Legge di Bilancio autunnale e il Milleproroghe previsto per l’inizio del 2018 rimangono gli ultimi mezzi per sciogliere eventuali nodi in ambito economico, occupazionale o produttivo.