Continua l’onda lunga delle critiche nei confronti delle ultime misure in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici connesse all’emergenza da Covid-19 (c.d. “DL Sostegni”), varate dal Governo guidato da Mario Draghi lo scorso 19 marzo.
Dopo una disamina attenta del testo, da più parti sono state espresse perplessità su talune misure, e diverse categorie non hanno potuto non manifestare un certo disagio per la mancanza di adeguati aiuti, prima promessi e poi non elargiti.
Dopo le opinioni del tutto lusinghiere manifestate dalle associazioni raggruppate nel Forum Terzo Settore e da Federalberghi adesso è il turno della community dei lavoratori indipendenti che, dalle colonne di LabParlamento, denunciano come «gli aiuti del decreto sostegni sono insufficienti per i lavoratori autonomi».
Ad esprimere tali perplessità è vIVAce, realtà della galassia Cisl che rappresenta i freelance e i liberi professionisti, categorie dimenticate dal DL “Sostegni”. «I lavoratori indipendenti, il cd. ‘popolo delle partite iva’, ricevono un contributo irrisorio, soprattutto coloro con i redditi più bassi» ha affermato a LabParlamento Daniel Zanda Presidente di vIVAce, che ha continuato: «infatti un lavoratore autonomo che nel 2019 aveva un compenso inferiore ai 60.000 euro, con un calo del 50% dei propri compensi nel 2020, andrà a prendere un contributo non superiore a 1500 euro»
In particolare, appare preoccupante la mancata proroga della moratoria – riservata appunto ai lavoratori autonomi e liberi professionisti – della possibilità di sospensione dei mutui “prima casa”, facoltà accordata a queste categorie di lavoratori dal decreto “Cura Italia” e terminata il 17 dicembre 2020 nel silenzio più generale.
«Anche in riferimento allo stop della possibilità di sospendere i mutui prima casa dei lavoratori autonomi» ha ripreso Daniel Zanda «questa è la prova che a dei mancati guadagni non corrispondono minori spese. La proroga della moratoria era una possibilità in più per dare respiro ad una popolazione fortemente colpita. La priorità al di là di sostegni e sospensioni dei mutui rimane quella di condividere al più presto un piano di riaperture certo, definitivo e in totale sicurezza».
Dopo gli appelli a tutte le forze politiche qualcosa, però, pare stia accadendo. Il primo a prendersi cura del dossier è stato il Senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini che, in qualità di componente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, ha assicurato il massimo impegno per rimediare alla “svista”, magari prevedendo la riammissione alla sospensione di autonomi e partite iva all’interno della conversione del DL Sostegni al momento in discussione. Immediatamente a seguire, nella giornata di venerdì scorso, è stata depositata alla Camera un’interrogazione da parte delle parlamentari del Movimento 5 Stelle Azzurra Cancelleri e Vita Martinciglio.
Le due deputate siciliane, rivolgendosi al Ministro dell’Economia, hanno chiesto al titolare del dicastero se il governo non ritenga opportuno adottare iniziative normative per prorogare la possibilità di sospensione dei mutui per liberi professionisti e gli imprenditori individuali, dato il periodo di profonda crisi che il nostro Paese sta affrontando.
I lavoratori autonomi con Partita Iva sono tra le categorie che più stanno soffrendo, ormai da un anno, dal terremoto sanitario ancora in essere. Da qui l’appello di vIVAce affinchè il Parlamento, in fase di conversione del decreto, si ricordi l’importanza e i bisogni dei freelance.