Appena qualche giorno fa, dalle colonne di LabParlamento, avevamo lanciato il grido di allarme di migliaia di lavoratori autonomi e liberi professionisti alle prese con l’impossibilità di accedere alla sospensione dei propri mutui “prima casa” a causa della mancata previsione di una proroga ad hoc di tale beneficio, cessato infatti a far data dal 18 dicembre 2020.
Finalmente la politica batte un colpo, preso atto forse della “svista” e acclarato che la profonda crisi – non solo sanitaria ma anche economica – non è affatto finita, soprattutto per tali categorie di lavoratori così duramente colpiti dagli ultimi eventi.
Promotore della proroga di una moratoria dei mutui il Senatore Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia), componente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama dove, proprio in questi giorni, inizierà la discussione sulla conversione in legge del decreto “Sostegni”.
“La questione del mancato rinnovo della sospensione dei mutui ai lavoratori autonomi e liberi professionisti dimostra ancora una volta come queste categorie siano state considerate di ‘Serie B’. Come Fratelli d’Italia da tempo segnaliamo che c’è un divario di tutele tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi e liberi professionisti e abbiamo presentato proposte per fare in modo che anche queste categorie possano sentirsi protette” ha dichiarato in esclusiva a LabParlamento Nicola Calandrini, che ha continuato: “Qualche piccolo passo avanti lo abbiamo registrato, ottenendo ad esempio l’esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali da parte di lavoratori autonomi della Gestione separata e professionisti ordinistici che hanno subìto un consistente calo del fatturato. Tanto altre nostre richieste sono state respinte, ad esempio l’istituzione di una indennità mensile per i lavoratori autonomi, proposta che il governo ha stravolto e applicato solo ad una ristrettissima platea”.
Anche l’ultimo decreto dell’Esecutivo, a dispetto del nome, non ha sorretto completamente chi, in questa crisi, paga lo scotto più alto, ovvero i lavoratori autonomi. L’art. 54 del decreto “Cura Italia”, infatti, aveva allargato la platea degli ammessi al Fondo solidarietà mutui “prima casa” (il fondo che consente ai lavoratori dipendenti di beneficiare della sospensione del pagamento dei mutui al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà) anche ai liberi professionisti e agli imprenditori individuali. Il beneficio – originariamente riservato solo alla perdita del lavoro dei lavoratori dipendenti – ha contribuito a portare una boccata d’ossigeno a tanti piccoli imprenditori che, a causa dell’imprevedibile ondata pandemica, sono stati costretti a fermare le proprie attività. Il beneficio è rimasto valido, però, sino al 17 dicembre 2020, poi il nulla. Adesso si plaude all’iniziativa del Sen. Calandrini, sperando che essa trovi il giusto seguito dei colleghi in Commissione.
“Ovviamente non ci arrenderemo” ha sottolineato Calandrini “e continueremo ad incalzare il governo sulla necessità di dare maggiori garanzie al vasto mondo delle partite IVA, il vero tessuto produttivo del paese. In questo senso la mancata sospensione dei mutui sarà uno degli argomenti che porteremo all’attenzione della maggioranza in sede di conversione del DL Sostegni e sul quale auspichiamo di trovare la sensibilità di tutte le forze parlamentari“.
Non tutto dunque sembra essere perduto. In attesa di assistere all’epilogo (si spera fortunato) della vicenda, la speranza di migliaia di lavoratori – la cui unica velleità rimane il desiderio di mantenere un tetto sopra la propria testa – si riaccende.