Niente sorpresa sotto l’albero di Natale, anzi un carbone amaro per la Befana, con la conferma dei tassi di interesse anche per l’anno che verrà. In uno scenario in cui “non è ancora il momento di abbassare la guardia contro l’inflazione”, sia la BCE che la FED hanno deciso, infatti, di lasciare i tassi invariati e rinviare eventuali ribassi al 2024.
L’ottimismo dei giorni scorsi da parte degli addetti ai lavori è decisamente calato. Di conseguenza anche le condizioni per l’ottenimento di un mutuo rimangono invariate. L’inflazione secondo la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde continua a fare paura, specificando che “occorrono altri dati che indichino che anche le pressioni interne sui prezzi siano in calo e avremo molti dati soprattutto nella prima metà del 2024”.
Secondo MutuiOnline.it, alla luce di queste considerazioni, l’Euribor, quello utilizzato per i mutui a tasso variabile, è rimasto sostanzialmente fermo. Per chi ha intenzione di comprare casa va considerato anche un altro aspetto. Dopo una corsa durata due anni, i prezzi dell’immobiliare in Italia hanno cominciato a frenare per cui oggi è possibile.
Tuttavia, sempre Mutui On line fa notare che acquistare casa sarà più semplice anche per le famiglie numerose e con redditi bassi poiché un emendamento alla Manovra del 2024 inserisce nelle categorie dei soggetti aventi diritto alla maxi-garanzia mutui Consap anche i nuclei familiari con tre e più figli.
Nello specifico:
- famiglia con 3 figli e ISEE sotto i 40.000 euro: garanzia statale 80% della quota capitale del mutuo;
- famiglia con 4 figli e ISEE sotto i 45.000 euro: garanzia statale 85% della quota capitale del mutuo;
- famiglia con 5 figli e ISEE sotto i 50.000 euro: garanzia statale 90% della quota capitale del mutuo.
Con la garanzia del Fondo mutui prima casa si potranno ottenere somme fino al 100% del valore dell’immobile, che non dovrà mai essere superiore ai 250.000 euro e dovrà essere prima casa per l’acquirente.
Riguardo alla situazione di mercato dei mutui, i tassi sembrano aver rallentato la corsa ai rialzi e gli esperti danno i primi ribassi dalla prossima primavera, fino al 2,5% per il variabile. I tassi fissi sono già in calo, segnando il 3,85% dal 4% di ottobre (Fonte: MutuiOnline.it).
Ad esempio la rata mensile di un mutuo di € 100.000 per l’acquisto della prima casa da restituire in 30 anni, per un valore dell’immobile di € 200.000, in questo momento varia dai 432,47 euro ai 440,71 euro.
Nel Rapporto Mutui Ipotecari 2023, a cura dell’Agenzia delle Entrate, che analizza i principali dati di consuntivo del 2022, è stato osservato che il capitale di debito “estratto” dal patrimonio immobiliare nel 2022 si attesta a un valore prossimo a 102 miliardi di euro, pari al 5,3% del PIL italiano. L’ammontare di questo capitale che finanzia con certezza il mercato immobiliare (tipicamente l’acquisto dell’abitazione finanziato con mutuo ipotecario acceso ponendo a garanzia la stessa abitazione acquistata) è pari a circa 48 miliardi di euro.
Sono stati sottoscritti e registrati nel 2022 circa 443 mila atti di ipoteca, per un totale di 975.937 unità immobiliari ipotecate (-4,0% rispetto al 2021) e 101,6 miliardi di capitale di debito finanziato (+0,2% rispetto al 2021) a fronte della garanzia ipotecaria. Il 68% delle unità immobiliari ipotecate, si riguarda atti di immobili ad uso residenziale, nei quali il capitale finanziato nel 2022, al netto di surroghe, ammonta a quasi 50 miliardi di euro, il 49% circa del totale.
La restante parte, 52 miliardi di euro, riguarda atti che iscrivono ipoteca, a garanzia del finanziamento, su immobili di altre tipologie diverse dal residenziale (Terziario, Commerciale, Produttivo, ecc.).