Due lauree, e non una prima e una dopo, ma insieme, ora si può. Anche nel nostro Paese. Via libera alla doppia facoltà per gli studenti italiani.
Arriva il sì anche dal Senato, dopo quello della Camera lo scorso ottobre, al disegno di legge che introduce la possibilità di iscrizione contemporanea a due diversi corsi di laurea. Un divieto che era stato istituito ben 89 anni fa da una norma in vigore appunto dal 1933.
Rimane comunque il divieto di doppia iscrizione a corsi della stessa classe e ai corsi di specializzazione medica.
Possibili invece finalmente le iscrizioni a due corsi di laurea magistrale o master, anche presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale. Così come è possibile frequentare due corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Entro sessanta giorni il ministro dell’Università e della Ricerca, adotterà un decreto dove saranno disciplinate le modalità e i criteri che consentiranno agli studenti la doppia iscrizione contemporanea, con particolare attenzione ai corsi che richiedono la frequenza obbligatoria, e per favorire il conseguimento di titoli finali doppi o congiunti.
Tutto ciò previo parere della Conferenza dei rettori delle università italiane, Crui, del Consiglio universitario nazionale, Cun, e del Consiglio nazionale degli studenti universitari, Cnsu.
“Il provvedimento consentirà a migliaia di studenti di frequentare più facoltà o master. Si è dunque concluso un percorso iniziato due anni fa, quando avevo personalmente depositato una proposta di legge per cancellare una norma profondamente ingiusta“, il commento di Rossano Sasso, della Lega, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.
“Siamo riusciti a mandare definitivamente in pensione un divieto evidentemente fuori dal tempo, il cui superamento è fondamentale per favorire l’incremento di laureati con una profonda formazione multidisciplinare, come ormai si richiede per tantissime figure professionali. Basti pensare all’interdipendenza esistente tra le discipline mediche e biologiche o tra quelle ingegneristiche e informatiche. L’ampliamento dell’offerta formativa e delle possibilità di diversificare la propria carriera universitaria sono vitali per offrire ai nostri giovani un percorso al passo con le sfide della contemporaneità. Quella che prima era un’opportunità riservata a chi poteva permettersi di studiare all’estero, con un notevole esborso economico, ora sarà accessibile a tutti. Non potevo non essere presente in Senato in questa giornata storica“.
Un provvedimento finalmente in linea con gli altri Paesi europei, che riconoscono già agli studenti la facoltà di iscriversi contemporaneamente a due corsi di studio. Ci sono voluti 89 anni, ma anche l’Italia ce l’ha fatta.