Con le elezioni al momento previste per marzo 2018, sembra quasi scaduto il tempo per i Ddl in bilico. Dovrebbe saltare il DL Milleproroghe
Dopo l’approvazione definitiva del “Rosatellum 2.0” e con l’apertura ufficiale della sessione di bilancio, le attività del Parlamento sono ormai entrate nella loro fase conclusiva. A quanto si sostiene con insistenza negli ambienti politico-parlamentari, difatti, le prossime elezioni Politiche potrebbero svolgersi a marzo 2018 (non manca chi ha già segnato sul calendario del prossimo anno la data di domenica 4 marzo), il che comporta che ci separerebbero circa due mesi di attività dallo scioglimento delle Camere.
Di fronte a una prospettiva del genere, appare utile ragionare sui provvedimenti in sospeso che potrebbero o meno farcela a vedere la luce entro il poco tempo che manca alla fine della Legislatura, al di là delle certezze rappresentate dalla manovra finanziaria e dal DL Fiscale a essa collegato.
La gran parte dei Disegni di legge in bilico si trova attualmente al Senato, atteso nelle prossime settimane da un vero e proprio tour de force dovuto alla sovrapposizione dei due atti di natura contabile. Oltre alla vicenda dello Ius soli, che continua a occupare le cronache vista la possibilità che il Governo tenti la mossa rischiosa della fiducia, a Palazzo Madama giacciono infatti testi altrettanto rilevanti, come i Ddl in ambito di vitalizi parlamentari, consumo del suolo, aree protette e biotestamento.
Partendo dalla riforma dei vitalizi, il provvedimento a prima firma del dem Matteo Richetti staziona dallo scorso luglio nella Commissione Affari Costituzionali, che fin qui non è andata oltre lo svolgimento di audizioni informali. Nel concludere la Conferenza programmatica Pd dello scorso weekend, Matteo Renzi ha richiamato la necessità di dare il via libera al Disegno di legge senza apportarvi modifiche, ma le resistenze che sta incontrando (in primis tra i senatori del Partito Democratico) fanno sì che non siano elevate le probabilità che arrivi l’ok finale.
Per quanto riguarda il consumo del suolo e le aree protette, si è invece assistito a un’inversione delle priorità attribuite alle due proposte normative. Infatti, se fino a qualche tempo fa le nuove regole per i parchi avevano concrete chance di vedere la luce, ora sembrano destinate al binario morto in Commissione Ambiente, mentre dopo oltre un anno di inattività nelle Commissioni Agricoltura e Ambiente hanno ripreso quota le disposizioni tese a favorire la rigenerazione urbana. Non a caso, nella versione finale della Strategia Energetica Nazionale dovrebbe arrivare (come annunciato dai ministri Calenda e Galletti) un invito all’approvazione definitiva del provvedimento.
Sul fronte del testamento biologico, le dimissioni di Emilia De Biasi da relatrice del Disegno di legge in Commissione Sanità (dove il testo era fermo da oltre cinque mesi) potrebbero aprire le porte a una sua calendarizzazione in Aula, ma l’ostruzionismo annunciato dal centrodestra fa sì che l’eventuale iter in Assemblea sarebbe a dir poco difficoltoso.
Spostandoci alla Camera, oltre al via libera alla Legge europea (che dovrebbe arrivare durante la prossima settimana) sarà da vedere se verrà portata a termine la prima lettura del provvedimento sulle maxibollette, in assenza della quale il testo non potrà passare all’esame di Palazzo Madama. Al contrario di quanto sta avvenendo al Senato, i lavori di Montecitorio conosceranno una fase di relativa calma fino alla fine del mese di novembre, momento in cui dovrebbero arrivare Legge di Bilancio e DL Fiscale, sui quali si concentrerà a quel punto l’attenzione dei deputati.
Infine, è importante segnalare che la vicinanza alla fine della Legislatura dovrebbe portare al mancato varo del DL Milleproroghe, negli ultimi anni divenuto una costante per i lavori parlamentari di gennaio e febbraio. Considerate le numerose realtà oggetto di proroghe di termini, non è difficile immaginare che in sua assenza sarà la manovra finanziaria lo strumento destinato a prenderne il posto.