Dopo lo stop decretato dalla Corte Suprema americana alle garanzie costituzionali in tema di aborto, pronuncia che ha mandato in soffitta la celebre sentenza Roe v. Wade del 1973, montano le proteste (e gli escamotage) in tutto il mondo per ristabilire – se non tanto sotto l’aspetto formale, quanto più sostanziale – la possibilità di praticare interruzioni di gravidanza “fai da te”.
Nell’occhio del ciclone Tik Tok che, dapprima, ha permesso (probabilmente in maniera inconsapevole) la diffusione dei dati personali dei giudici della Corte Suprema che hanno sentenziato contro quello che era ritenuto un diritto acquisito e, successivamente, ha offerto ospitalità a video e consigli utili su come praticare aborti tra le mura domestiche, con tutti i rischi del caso.
Nei giorni immediatamente dopo la sentenza, infatti, i giudici conservatori Samuel Alito, Amy Coney Barrett e Clarence Thomas sono stati presi di mira da anonimi facinorosi digitali che, non è chiaro come, hanno diffuso proprio tramite il popolare social indirizzi di casa, numeri di carte di credito e altre informazioni personali che sono state esposte, in tale maniera, alla mercè di tutti.
Sotto il secondo aspetto, nonostante TikTok avesse promesso di vigilare e bloccare i contenuti che incoraggiassero rimedi (fittizi) per indurre l’aborto, da un’analisi di NewsGuard sono emersi 102 video che incentivavano proprio la promozione di soluzioni fai-da-te per abortire. Secondo l’analisi svolta dal pool di giornalisti investigativi, tali contenuti hanno ottenuto complessivamente circa 18,1 milioni di visualizzazioni e 3,3 milioni di like.
Tra i post scoperti e segnalati da NewsGuard risulta un video del 26 giugno scorso (che ha ottenuto 738.000 visualizzazioni) che si apre con l’affermazione “Cibi che possono causare un aborto spontaneo!” ed elenca papaia, semi di sesamo e pesce ad alto contenuto di mercurio. Un altro filmato del 25 giugno (che ha ottenuto 268.000 visualizzazioni) consiglia come ricetta aurea, invece, il Tè all’artemisia e vitamina C. Nella stessa data risultava attivo un altro video che elencava invece una serie di erbe utili ad troncare la gravidanza indesiderata, quali tanaceto, tuia, cartamo, ginestra, ruta, angelica, artemisia, assenzio, achillea, mentuccia e origano.
L’indagine di NewsGuard si è concentrata anche sui metodi usati per aggirare le regole e le censure applicate da Tik Tok per contrastare simili panzane. Infatti, attraverso l’uso di parole in codice, è possibile bypassare i controlli di sicurezza dell’algoritmo, addestrato per scovare – tramite parole chiave – la presenza sulla piattaforma di argomenti tabù.
Uno dei metodi più in voga è l’uso di un’ortografia volutamente errata oppure, ancora, la sostituzione di lettere con caratteri speciali, così da non venire intercettati dai controllori automatici. Ad esempio, il NewsGuard ha scoperto che cercando su TikTok l’espressione “natural abortion” non si trova alcun contenuto; viceversa, utilizzando la frase “natural ab0rti0n” si ottengono diversi risultati relativi a erbe miracolose e intrugli vari capaci di espellere il feto. Non è chiaro però se tali impacchi, tisane e decotti siano anche in grado di restituire la verginità perduta.