Approvati gli ultimi atti della Commissione sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. Focus su bonifiche, gestione delle scorie radioattive, mercato del riciclo e traffici transnazionali
Sono arrivati gli ultimi atti della Commissione d’inchiesta sulle Ecomafie per quanto riguarda la XVII Legislatura. Nella seduta di ieri, la bicamerale presieduta dalla deputata Pd Chiara Braga ha infatti approvato le relazioni territoriali su Campania e Toscana, il documento sulle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale, l’atto sul fenomeno delle “navi dei veleni” (inerente i traffici internazionali di rifiuti negli anni ’80 e ’90) e, soprattutto, la relazione conclusiva sui lavori svolti dal settembre 2014 fino a poche settimane fa.
Nelle oltre 200 pagine del testo, messo a punto da Braga in qualità di relatrice, viene dato conto delle audizioni, delle missioni e delle altre attività istruttorie condotte dalla Ecomafie per raggiungere i suoi obiettivi, riassumibili nel fare luce sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, con particolare riguardo per le condotte delle Pubbliche Amministrazioni e dei soggetti pubblici o privati operanti nel settore, nonché per le eventuali connessioni tra traffici nazionali e transnazionali rifiuti e altre attività economiche. Nell’arco dell’inchiesta, la Commissione si è avvalsa di collaborazioni esterne e ha intrattenuto rapporti con l’Autorità giudiziaria, con la quale si sono verificati scambi di informazioni.
Dal lato delle tematiche oggetto dei suoi lavori, la Commissione Ecomafie ha distinto gli approfondimenti relativi a singoli territori dalle indagini su argomenti di portata generale. A titolo di esempio possono essere menzionati i controlli sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei Sin, le verifiche sull’inquinamento delle acque di falda in Veneto, il focus sullo stabilimento Ilva di Taranto, le ricognizioni sulla gestione dei rifiuti radioattivi ospedalieri (e sulle tratte di rifiuti nucleari avvenute in passato), il filone d’inchiesta sul mercato del riciclo e le missioni in Basilicata legate agli impatti della produzione di idrocarburi sull’ambiente.
Nel commentare il via libera alla relazione finale, Chiara Braga si è soffermata in particolar modo sulle “navi dei veleni” e sul contesto campano. Nel primo caso la parlamentare dem ha osservato come “ventidue anni, sei Legislature, sette Commissioni parlamentari, includendo quella sul caso Alpi-Hrovatin, e diverse indagini della magistratura sono numeri che mostrano il peso del fenomeno dei traffici di rifiuti verso i Paesi del sud del mondo negli anni ’80 e ’90, ma anche la difficoltà di pervenire a conclusioni univoche”, mentre in merito alla Campania ha rimarcato che il territorio “soffre ancora di una situazione critica, sia per quanto riguarda la gestione ordinaria, con il mancato raggiungimento di una soluzione per il trattamento degli scarti provenienti dalla raccolta differenziata, sia per quanto riguarda la gestione del ciclo straordinario dei rifiuti”.