Fra annunci e smentite, alcuni punti confermati della Legge di bilancio
di LabParlamento
Ore febbrili al ministero dell’Economia per la legge di bilancio, mentre impazza la circolazione delle bozze e si lavora agli ultimi dettagli. Scaduta ormai da giorni la deadline del 20 ottobre, si lavora a limare prima di inviare il testo definitivo al Senato, nel frattempo impegnatissimo nel concludere l’iter della legge elettorale.
Ma vediamo quali punti sembrano definitivamente confermati secondo le indiscrezioni delle ultime ore raccolte da LabParlamento.
Sicuramente presente fra gli interventi il rinnovo dell’Ecobonus, la misura prevista per l’efficientamento energetico e la ristrutturazione degli edifici, così come annunciato dalle scorse settimane dal Ministro Graziano Delrio. Non è stato possibile arrivare alla stabilizzazione della misura, che al momento appare prorogata solo fino al 31 dicembre 2018. Tra le novità più importanti:
- L’abbassamento dal 65% al 50% della detrazione delle spese sostenute nel corso del 2018 per acquisti e lavorazioni di infissi, schermature solari e sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati caldaie a condensazione;
- L’estensione a tutti gli interventi, non solo condominiali, della possibilità degli incapienti di “cedere il bonus” ai costruttori;
- La previsione dei controlli su tutte le agevolazioni concesse
- L’estensione sia dell’ecobonus che delle agevolazioni fiscali per ristrutturazione edilizia a tutti i tipi di edilizia popolare, inclusi enti di house providing costituiti al 31/12/2013
- La delega all’emanazione di nuovi requisiti tecnici, massimali di costo e procedure per i controlli per il Mise, di concerto con Mef, Mattm e Mit, restando valida la normativa in vigore fino alla loro pubblicazione.
Per quanto riguarda invece il fronte Industria 4.0, vengono rifinanziate e confermate molte delle misure già previste dalla Legge di Bilancio 2017. In particolare, sono stanziati fondi fino al 2023 per il contributo all’acquisto di beni strumentali per le PMI, la cosiddetta “Nuova Sabatini”. Rimane anche l’iperammortamento al 250% per i macchinari a più alto avanzamento tecnologico mentre passa dal 140% al 130% il superammortamento. I due “superbonus” saranno utilizzabili per tutto il 2018, e usufruibili rispettivamente anche fino al 31/12/2019 e 30/06/2019 se entro la fine del 2018 risulterà pagato un acconto del 20% sui nuovi macchinari.
La novità vera in questo ambito è invece rappresentata dal credito d’imposta per le spese di formazione per consolidare o acquisire le conoscenze tecnologiche previste dal Piano Nazionale Industria 4.0 (dai big data alla cyber security, dalla robotica avanzata all’internet of thinghs). Il beneficio è riconosciuto per un importo massimo annuale pari a 1 milione di euro per azienda, fino al 50% delle spese sostenute per il personale dipendente, per periodi di formazione pattuiti attraverso la contrattazione di secondo livello.
Incerta ancora l’entità dei fondi relativa al potenziamento degli ITS, gli istituti tecnici superiori. La norma, di origine mista Mise/Miur, dovrebbe servire ad incrementare l’offerta formativa nel campo dell’innovazione tecnologica legata a Industria 4.0.
Infine, rispetto agli investimenti nel mezzogiorno, sembrano confermati gli interventi promossi dal ministro De Vincenti. Nella legge di bilancio troverebbe spazio un pacchetto importante di misure per il Sud, e in particolare:
- L’incremento dei fondi per il credito d’imposta per le aziende già previsto nella manovrina (d.l. 50/2017) di 200 milioni di euro per il 2018 e di 100 milioni per il 2019.
- La proroga dell’incentivo Occupazione Sud, lo sgravio del 100% dei contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato, per tutto il 2018;
- L’integrazione al finanziamento delle aeree interne per circa 30 milioni di euro ogni anno fino al 2021.
- L’incremento di 3 miliardi nella programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, diretti a finanziare investimenti infrastrutturali, ambientali e nei beni culturali
Piatto forte della manovra un nuovo fondo, denominato Fondo imprese Sud, per la crescita dimensionale delle PMI, con dote iniziale di 150 milioni di euro presi proprio dai 3 miliardi di cui sopra. La gestione, demandata ad Invitalia, necessiterà di un’apposita convenzione con la Presidenza del consiglio dei ministri, e servirà a finanziare fino al 50% investimenti nelle aziende del mezzogiorno. Data l’importanza della convenzione nel regolare l’utilizzo di questi fondi, la misura appare come una vera e propria eredità al prossimo governo. Difficile infatti prevedere che si riesca a rendere operativo uno strumento del genere prima delle elezioni. Sempre che non si tratti proprio di uno strumento da utilizzare attivamente in campagna elettorale.