In partenza l’esame del testo sul riciclo delle plastiche post-consumo. Asse Pd-M5S sui relatori
Rafforzare l’economia circolare, stimolando il riciclo e valorizzando i materiali di scarto (non pericolosi) a base plastica derivanti dalla produzione industriale. Questo è l’obiettivo del Disegno di legge a prima firma del deputato Stefano Vignaroli (M5S), che nella prossima settimana dovrebbe iniziare il suo iter in prima lettura presso la Commissione Ambiente della Camera.
Composto da 9 articoli, il testo punta a rimuovere gli ostacoli che attualmente rendono economicamente sfavorevole il recupero di prodotti come gli imballaggi in plastiche miste post-consumo (anche noti come plasmix) o le plastiche non da imballaggio assimilate ai rifiuti urbani residui (Rur), malgrado la “gerarchia dei rifiuti” comunitaria privilegi sempre il riutilizzo allo smaltimento in discarica e all’incenerimento. Lo strumento principale individuato dal provvedimento, presentato nel maggio scorso da circa 30 parlamentari pentastellati, consiste in un credito di imposta al 50 per cento in favore delle imprese che acquistino materiali plastici post-consumo investendo fino a 20.000 euro. L’incentivo fiscale comporterebbe per lo Stato una spesa di 40 milioni di euro annui, e verrebbe riconosciuto solo ai soggetti in possesso della certificazione “Plastica seconda vita” e conformi al protocollo europeo EuCertPlast. Inoltre, il Ddl prevede l’istituzione presso il Ministero dell’Ambiente di un Fondo, dalla dotazione di 300 milioni all’anno a partire dal 2017, per l’acquisto dei prodotti in questione, ed estende alle aziende che riciclano gli imballaggi da plasmix le agevolazioni sugli oneri generali di sistema riservate agli energivori.
Gli articoli 7, 8 e 9 del provvedimento affrontano invece tematiche differenti, dal momento che introducono, rispettivamente, l’obbligo per i costruttori di realizzare entro il 2018 tutte le vetture con almeno il 30% delle plastiche provenienti dal trattamento di veicoli fuori uso, un ulteriore Fondo Mattm da 5 milioni annui per la realizzazione di campagne di comunicazione sul riciclo e l’insegnamento obbligatorio dell’educazione ambientale nei programmi del primo ciclo di istruzione. Risulta significativa soprattutto quest’ultima misura, dal momento che in futuro sarà essenziale sensibilizzare le nuove generazioni allo sviluppo sostenibile e al rispetto dell’ambiente.
Data la vicinanza alla fine della Legislatura, non è certamente detto che il Disegno di legge raggiunga il traguardo dell’approvazione definitiva da parte delle Camere, ma senza dubbio il fatto che i relatori del testo siano un’esponente del Partito Democratico (Stella Bianchi) e un deputato del Movimento 5 Stelle (Alberto Zolezzi) dimostra che, su temi di prospettiva come l’economia circolare, i partiti sono in grado di cooperare nell’interesse generale.