Aumentano gli obiettivi di riciclo e di riduzione degli sprechi alimentari
Il Parlamento europeo riunito in Plenaria ha approvato mercoledì 18 aprile il pacchetto sull’economia circolare in via definitiva. Il testo ora tornerà al Consiglio per l’approvazione formale dopodiché verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.
Di seguito i punti principali del provvedimento:
- Obiettivi in materia di riciclo dei rifiuti
Nel testo si legge che entro il 2025, almeno il 55% dei rifiuti urbani domestici e commerciali dovrà essere riciclato. L’obiettivo salirà al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Per quanto riguarda i materiali di imballaggio l’obiettivo è di raggiungere il 65% di riciclo entro il 2025 e il 70% entro il 2030. Vengono fissati inoltre degli obiettivi distinti per materiali di imballaggio specifici, come carta e cartone, plastica, vetro metallo e legno.
In Italia sono 497 i Kg di rifiuti pro capite prodotti nel 2016: di questi il 27,64% è depositato in discariche, il 50,55% viene riciclato o compostato e il 21,81% incenerito.
- Lo smaltimento dei rifiuti in discarica
La proposta di legge limita la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica a un massimo del 10% entro il 2035. Tra i 28 ci sono Paesi virtuosi che non hanno destinato alcun rifiuto alle discariche. Stiamo parlando di Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svezia (dati 2014). Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia e Malta hanno invece interrato più di tre quarti dei loro rifiuti urbani.
Per quanto concerne l’Italia i rifiuti smaltiti in discarica sono stati nel 2016 26,9 milioni di tonnellate.
- Raccolta differenziata di rifiuti tessili o pericolosi
Entro il 2025 i prodotti tessili e i rifiuti pericolosi provenienti dai nuclei domestici dovranno essere raccolti separatamente, così come avviene per i rifiuti biodegradabili che potranno essere riciclati anche direttamente nelle case attraverso il compostaggio.
- Sprechi alimentari
In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovranno ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. Al fine di prevenire lo spreco di alimenti, i Paesi UE dovrebbero incentivare la raccolta dei prodotti invenduti e la loro ridistribuzione in condizioni di sicurezza. Secondo gli eurodeputati si deve puntare anche sul miglioramento della consapevolezza dei consumatori circa il significato dei termini “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”.
L’On. Simona Bonafè, relatrice del pacchetto, ha dichiarato che l’economia circolare “non è solamente una politica di gestione dei rifiuti ma è un modo per recuperare materie prime e non premere oltremodo sulle risorse già scarse del nostro pianeta, anche innovando profondamente il nostro sistema produttivo” ed ha aggiunto che “per la prima volta gli Stati membri saranno obbligati a seguire un quadro legislativo univoco e condiviso. Un piano ambizioso, con dei paletti chiari e inequivocabili”.