Cinque Stelle primo partito, Centrodestra prima coalizione, crolla il Pd. Un rebus per il Quirinale ma rimescolamenti dietro l’angolo
di LabParlamento
Quando mancano circa cinquemila sezioni da scrutinare alla Camera e poco meno al Senato, è ormai confermato: Di Maio e Salvini indiscussi vincitori, il Pd duramente sconfitto (con la possibilità di un Renzi dimissionario), un Berlusconi silenzioso (con Forza Italia che copre il disappunto per il sorpasso della Lega decantando la vittoria della coalizione di centrodestra), un modestissimo risultato per Leu e nessuna maggioranza di governo.
In attesa che gli effetti siano consolidati, oggi a parlare saranno i leader. Grillo si precipita a Roma per condividere con Di Maio il trionfo direttamente nella capitale; per Salvini conferenza stampa alle 11.00. Sempre dal fronte del centrodestra, si dovrà attendere questo pomeriggio (alle 15.00) per il commento di Giorgia Meloni. E nel pomeriggio Renzi parlerà al Nazareno alle 17.
Cinque Stelle dunque primo partito e centrodestra prima coalizione in questa tornata elettorale che consegna all’Italia la conferma delle previsioni della vigilia, comprese quelle sui timori di una prevedibile ingovernabilità. Ancora: un Pd marginale e un Matteo Salvini vincente su Silvio Berlusconi. È lo scenario che emerge dallo spoglio dei dati, di questa complicata partita elettorale che per ora sembra indicare chiaramente solo il ribaltamento dei rapporti di forza tra gli schieramenti ma insufficiente, tuttavia, a delineare una chiara maggioranza in grado di tradursi in forza di governo, potendo contare sui fatidici 316 seggi alla Camera e 161 al Senato.
A votare, al contrario di quanto si temeva alla vigilia, sono stati in tanti: l’affluenza definitiva è stata del 73% contro il 75,27% del 2013, quando però si era votato in due giornate.
Stando agli ultimi dati ufficiali per la Camera, i 5 Stelle toccano il 32%, la Lega arriva ad un punto dai dem (19% il Pd, 18% la Lega), Forza Italia è al 13,9% e Fdi al 4,3% (con un 36,2% che fa del centrodestra la coalizione vincente ma lontana dalla maggioranza), Leu è al 3,3% e la Bonino al 2,6%, ad un passo dalla soglia dell’autonomia del 3%. Dati che sostanzialmente si replicano al Senato.
Secondo la seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 46%) sui seggi alla Camera, la coalizione di centrodestra sarebbe in una forchetta 247-257 seggi mentre al M5s ne andrebbero tra 230-240, al centro sinistra 110-120, Leu 11-19, ad altri 0-2. In particolare, alla Lega andrebbero 115-123 seggi, a Fi 99-105, al Pd 104-110, a Fdi 24-32, a Leu 11-19, a Svp 3-5, a Noi con l’Italia 2-4, a Civica Lorenzin 1-3, a +Europa Bonino e Italia Europa insieme entrambi al 0-2. Altri 0-2. Sui seggi al Senato, la coalizione di centrodestra guadagnerebbe tra i 128 e i 140 seggi mentre al M5s ne andrebbero tra 109 e 119 e alla coalizione di centrosinistra tra 47 e 55. A LeU tra 7 e 11 agli altri tra 0 e 2.
Se i dati definitivi dovessero, però, confermare quelli preliminari, nessuna forza politica raggiungerebbe il 40%, soglia indispensabile per formare un governo. E i numeri delle possibili coalizioni del futuro sono per ora un rebus. Anche perché, con questa situazione, non sono affatto esclusi quei rimescolamenti tra i gruppi parlamentari di cui si è già parlato.
*Notizia in aggiornamento