La campagna elettorale in piena estate, il basso dato dell’affluenza ai seggi e l’esito del voto con la prima volta nella storia repubblicana di una donna alla Presidenza del Consiglio. Sono alcuni degli elementi che rendono le elezioni politiche del 2022 un fenomeno da analizzare. È questo l’obiettivo dello studio avviato dall’Osservatorio di Sociologia elettorale del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma.
La ricerca, portata avanti da un team di lavoro interdisciplinare, mette a fuoco la campagna elettorale e i dati relativi al voto del 25 settembre attraverso differenti prospettive di indagine, tra cui l’analisi dei programmi elettorali, quella della geografia del voto e del comportamento elettorale aggregato e quella delle intenzioni di voto e delle ragioni della scelta elettorale, alle quali si aggiungono focus sulle strategie social dei partiti, sui talk show televisivi e sulla rappresentazione delle candidate donne.
“Un questionario condotto via web nel corso delle quattro settimane di campagna elettorale – affermano Maria Paola Faggiano e Carmelo Lombardo, responsabili dell’Osservatorio – ha toccato molti temi d’interesse: dal risentimento sociale alla fiducia nelle istituzioni, dalla valutazione delle performance politiche, alle urgenze sociali percepite, alle rappresentazioni del futuro del Paese”.
“A fronte di un futuro immaginato a tinte fosche e di un presente incerto – osservano Faggiano e Lombardo – emergono con forza bisogni sociali trasversalmente sentiti: in primis, il miglioramento delle condizioni retributive e contrattuali dei lavoratori, a seguire il rafforzamento dell’investimento in energie rinnovabili e in ricerca scientifica”.
I talk riportano alla luce un dibattito che lascia sullo sfondo programmi e partiti, a favore dei candidati come ormai abituati dagli ultimi decenni di campagne elettorali. Scompaiono temi fino ad ora “caldi” come la pandemia, scomoda nel dibattito elettorale, ed emergono le nuove parole chiave portate a galla dalla crisi economica ed ambientale e dalla guerra.
“Ma le grandi protagoniste della campagna sono state le donne: quelle candidate, quelle elette e soprattutto quelle oscurate dai partiti, ma non dal dibattito pubblico”,dichiara la prof.ssa Mihaela Gavrila, che ha coordinato la parte della ricerca dedicata ai dibattiti televisivi, con un focus sulle donne. “La politica del sentiment elettorale non è estranea alla dimensione di genere, ma non possiamo trascurare che negli studi televisivi spesso sono stati gli uomini, perlopiù giornalisti, a intervistare o a parlare delle donne candidate”.
Allo studio prendono parte anche studentesse e studenti della Sapienza. “Ho accettato subito con entusiasmo la partecipazione a questa ricerca, che mi aiuta ad affinare e mettere alla prova, attraverso l’analisi delle narrazioni mediali, quanto appreso durante i miei studi”, racconta Cristina Accardi, iscritta al corso di laurea magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale. “Il progetto di ricerca a cui ho l’onore di contribuire – spiega Gabriele Cela, studente triennale di Scienze Politiche – ci dà un’opportunità unica: la possibilità di analizzare il dietro le quinte delle elezioni politiche dal punto di vista della comunicazione”.
I risultati, ancora in fase di elaborazione, riserveranno interessanti sorprese.
Partecipano al team di ricerca: i/le docenti Paolo Borioni, Marco Cilento, Maria Paola Faggiano, Giovambattista Fatelli, Mihaela Gavrila, Carmelo Lombardo e Stefano Nobile; gli/le assegnisti/e di ricerca Lorenzo Barbanera, Ernesto Dario Calò, Maria Dentale, Andrea Pranovi e Camilla Rumi; i/le dottorandi/e di ricerca Viviana Capozza, Andrea Di Leo, Luca Fiumara, Roberta Maria Gangitano e Alfredo Matrella; gli/le studenti/esse Cristina Accardi, Gabriele Cela, Simone Cotti Zelati, Federico Del Bove e Mario Monopoli.