a cura di Niva Mirakyan *
Nuovo record negativo per l’Italia: nel 2021 le nascite sono scese al minimo storico e l’andamento non sembra invertirsi. Secondo i dati Istat, lo scorso anno, sono venuti alla luce solo 399.400 bambini, segnando un calo dell’1,3% rispetto al 2020. Si calcola che, a questo ritmo, nel 2050 sparirà una regione grande come il Veneto.
Un Paese, per garantirsi benessere, ha bisogno che la popolazione cresca e si sviluppi in modo equilibrato. Quando viene a mancare l’equilibrio demografico, l’organizzazione sociale, economica, politica e persino quella ambientale viene messa in crisi. Esiste una via d’uscita? Per un approfondimento LabParlamento ha raggiunto l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in Diritto di Famiglia.
Avvocato, per quale ragione le culle sono vuote? Quali fattori hanno maggiormente inciso?
Le culle sono vuote perché le famiglie sono abbandonate economicamente. E ad oggi con questo ulteriore aumento dei costi delle utenze a causa del conflitto in Ucraina le famiglie sono ancora più deboli economicamente e spaventate per il futuro. Ciò si ripercuote sulle nascite. I fattori che hanno inciso su questo calo radicale di nascite, oltre quelle prima evidenziate, sono stati la mancanza di servizi di supporto ai genitori / lavoratori.
Come si sta manifestando questo fenomeno sul sistema Paese?
Tale fenomeno si manifesta sempre di più e si incontrano famiglie con un figlio o addirittura coppie senza figli. Ovviamente tutti scontenti e avviliti per la mancanza sia di supporti che di strutture adeguate in aiuto e a sostegno alle coppie che vorrebbero procreare.
Da donna e da professionista Lei può capire le donne che si sentono abbandonati dallo stato e rimandano la decisione di diventare mamma? Qual è stata la sua esperienza personale?
La mia esperienza personale è stata di non arrendermi mai, ma rientro in una categoria che è privilegiata perché potevo permettermi il supporto costante di un aiuto e di una collaborazione domestica che mi ha sempre permesso di lavorare e di non dover scegliere se recarmi in Tribunale la mattina o stare con mia figlia o mio figlio. Ma molte donne che conosco, sia a livello personale che professionale, hanno dovuto rinunciare addirittura a far nascere un figlio per impossibilità di aiuti o di supporti, anche economici. Questo è grave e in un paese civile non dovrebbe accadere. Una donna non deve necessariamente scegliere tra famiglia e lavoro perché’ viviamo in un paese in cui non esistono le strutture adeguate. Ci dovrebbero essere asili gratuiti in ogni ente, ogni struttura, ogni ufficio pubblico, per permettere ad una madre di poter lavorare senza pressioni e tensioni. Quando accadrà ciò allora ci saremo allineati agli altri paesi europei.
A Suo avviso, quali misure deve adottare lo stato per rassicurare le coppie a mettere al mondo figli? Il Family Act e l’Assegno unico non sono sufficienti?
Tutto quanto erogato in questi ultimi tempi è stato importante, ad esempio l’assegno unico alle famiglie. Ma non è risolutivo. Come dicevo prima nel contempo bisognerebbe aiutare le famiglie con la creazione di strutture adeguate, asili, animazioni, baby parking, per permettere ai genitori di lavorare.
“Se andamento demografico andrà così, l’Italia presto non avrà più persone”, ha detto recentemente Elon Musk. Come commenterebbe l’affermazione del padron di Tesla che ha otto figli? Condivide la sua preoccupazione?
Sicuramente la situazione “culle vuote “è preoccupante. Le statistiche, e quindi la scienza, è chiara: vi è un calo di 1,3% nel 2021 rispetto al 2020 per le nascite e ciò comporterà che nel 2050 potrebbe sparire addirittura una regione come il Veneto. Certo che tutto ciò è preoccupante. Secondo me non ci si pone sul punto la dovuta urgente attenzione.
Nel 2050 ci saranno tre anziani per ogni giovane. Prevede un grave attentato al futuro del Paese ed alla sua capacità competitiva? Qual via d’uscita propone?
Per il futuro, tra nascite oramai molto ridotte, giovani cervelli che si trasferiscono a lavorare e vivere all’estero, Io sono molto preoccupata. Tutto questo è la prova che i nostri Governanti non stanno operando al meglio nell’interesse dei giovani e dei nuovi nuclei familiari. Investire sulla famiglia significa dare un futuro al nostro paese. Gli aiuti e le riforme in tal senso, però strutturate, sono essenziali.