Bene la Sen ma con ritocchi. Riflessione su misure “immediate”. Autorità Energia: no a riduzione operatività. Gianluca Benamati (PD) a LabParlamento
di LabParlamento
La Sen? Un documento positivo che va nella giusta direzione. Ma servirebbero aggiustamenti come uno sforzo aggiuntivo sulle rinnovabili elettriche e la creazione di una “cabina di regia” tra centro e periferia per le autorizzazioni. Possibili misure già in vista delle prossime decisioni governative. Il tema del rinnovo del collegio dell’Autorità per l’Energia è importante e deve essere affrontato per tempo.
Lo sostiene, tra l’altro, in una intervista a LabParlamento, Gianluca Benamati, dallo scorso luglio responsabile Energia del PD e attuale capogruppo in commissione Attività Produttive della Camera, all’indomani delle audizioni convocate dal partito con associazioni di settore, sindacati e consumatori in vista della chiusura della consultazione pubblica sulla Sen, la Strategia Energetica Nazionale, lo scorso 12 settembre. Audizioni coordinate dai capigruppo delle commissioni Ambiente e Industria dei due rami del Parlamento.
Il Partito Democratico ha organizzato una serie di incontri con i principali stakeholder del mondo dell’energia. Quali erano le vostre aspettative e obiettivi? È possibile, in particolare, che emergano spunti utili (in termini di misure come bonus o incentivi fiscali) per la prossima Legge di Bilancio?
“Noi abbiamo di fronte un percorso molto impegnativo. Da un lato abbiamo formulato osservazioni alla SEN nel quadro dal procedimento di consultazione e dall’altro stiamo predisponendo le nostre linee programmatiche anche sul tema dell’energia, linee che discuteremo nella nostra conferenza programmatica del mese di Ottobre a Napoli. Per questo abbiamo ritenuto utile una campagna di ascolto rivolta verso aziende di settore, associazioni di settore e ambientaliste, consumatori e sindacati. Ne è risultato un confronto molto ampio, con decine di contributi, che ha fornito spunti molto utili anche per contribuire alla riflessione su possibili misure di carattere più immediato”.
Alla luce della recente chiusura della consultazione sulla Strategia Energetica Nazionale (Sen), qual è il giudizio complessivo del PD sul documento messo a punto da Mise e Mattm?
“Un documento positivo che va nella giusta direzione. Naturalmente molti sono i temi per noi importanti e sottolineati. Alcuni dei principali si possono brevemente riassumere, sapendo che l’elenco non è per brevità esaustivo.
Ci pare importante, prima di tutto, estendere l’orizzonte di scenario della Sen al 2050, ponendosi per quella data un obiettivo di piena decarbonizzazioneda cogliersi attraverso un’attenta programmazione economica.
Quanto alle priorità di azione, riteniamo opportuno uno sforzo aggiuntivo sulle Fer elettriche, andando oltre al 50% al 2030, con un maggiore impegno anche sulle Fer termiche. Fondamentale per noi è poi il rafforzamento delle politiche orizzontali di efficientamento.
Nella fase di transizione verso la piena decarbonizzazione il gas rappresenterà un driver importante anche per consentire l’uscita dal carbone. La proposta di nuove infrastrutture deve però avvenire sulla base di ragioni di mercato, ovvero a pagare non devono essere i cittadini in bolletta.
Importante l’obiettivo dell’ulteriore contenimento dei prezzi di gas e elettricità e a questo fine è importante un’azione immediata di revisione degli oneri di sistema.
Noi crediamo che alla luce dei cambiamenti di mix dei nostri Paesi vicini, il sistema italiano di generazione elettrica potrà essere nel prossimo futuro tra i più attrattivi d’Europa, per questo sono importanti gli investimenti sulla rete (anche per le connessioni con l’estero) e a livello europeo una buona riforma degli ETS.
Per quanto riguarda la ventilata azione promozionale per il rinnovo del parco auto circolante, fra i più vetusti ed inquinanti d’Europa,ci pare immaginabile solo una azione limitata e mirata, sostenendo l’acquisto di mezzi più ecologici con l’obiettivo di una sempre maggiore diffusione dei veicoli elettrici e nel transitorio anche a gas o a combustibili rinnovabili.
L’eventuale incentivazione deve però essere collegata a livello di efficienza e di riduzione delle emissioni ottenibili, sapendo che la mobilità di domani sarà con tutta probabilità elettrica, con tutto ciò che questo implica in termini infrastrutturali.
Molta attenzione va data alla mobilità collettiva ed al rinnovo del parco dei mezzi pubblici del Trasporto Locale.
Temi, poi, su cui bisognerà lavorare con molta attenzione sono quelli del superamento della tutela nel mercato elettrico, che dovrà avvenire mettendo al centro del processo il consumatore, e quello delle procedure autorizzative su cui, fallita la riforma del Titolo V con il referendum, sarebbe importante creare una“cabina di regia” fra il livello nazionale e locale”.
Che ruolo avrà l’energia nella Conferenza programmatica del suo Partito, in programma a Napoli dal 6 all’8 ottobre? Più in generale, pensa che le questioni energetiche incideranno sulla campagna elettorale per le Politiche?
“Un ruolo importante. Il tema dell’energia in congiunzione con quello dell’ambiente è centrale per il nostro futuro. Lo è da un punto di vista economico perché la nostra competitività in importanti settori industriali è funzione del prezzo dell’energia. Ma lo è anche per la nostra esistenza stessa.
I cambiamenti climatici e la qualità dell’aria che respiriamo sono temi non più eludibili nel dibattito politico. Un’ economia ed un’energia sempre più verdi e rispettose dell’ambiente non sono più una scelta ma una necessità a livello mondiale. In questo il nostro Paese deve non solo onorare gli impegni internazionali assunti ma essere all’avanguardia nel settore dell’innovazione tecnologica in campo energetico, così da potere cogliere un vantaggio competitivo nello sviluppo di filiere industriali e di occupazione.
Non ripetiamo gli errori del recente passato, quando si investito molto ma con risultati di sviluppo di tecnologie e filiere nazionali modesti. Dobbiamo essere leader di questa nuova rivoluzione energetica e tecnologica, ma questo significa investire bene e saper programmare sul medio lungo periodo. Energia pulita, sicura ed economica. Questi saranno temi centrali nella prossima campagna elettorale”.
Allo stato attuale, qual è la posizione del PD sul rinnovo del collegio dell’Autorità dell’Energia, previsto per febbraio 2018? Ritiene che la fase pre-voto complicherà le nomine determinando il rischio di una“prorogatio”, come accadde per i precedenti commissari?
“Le fasi elettorali sono sempre delicate dal punto di vista dei rinnovi ma il tema deve essere affrontato perché il rischio di una riduzione dell’operatività del collegio in scadenza, come è nell’ordine delle cose, non ce la possiamo permettere per la delicatezza degli impegni del momento”.