Appello a firma Cesare Damiano (Pd) e Maurizio Sacconi (Ap). Occorre riflettere anche per il futuro
di LabParlamento
Un appello al Parlamento e al Governo per chiedere la rimodulazione temporale del collegamento tra età di pensione e speranza di vita, al fine di rallentare l’eccessivo e rigido innalzamento dell’età lavorativa. Lo firmano Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, e Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, sottolineando come “la nostra proposta sia utile anche al fine di avviare una più generale riflessione su un sistema previdenziale disegnato sul presupposto del vecchio mercato del lavoro che garantiva stabilità e continuità nei percorsi occupazionali e che costringerà i giovani ad andare in pensione a 70 anni”.
“In base a questa regolazione”, si afferma tra l’altro nell’appello, “a partire dal 1° gennaio 2019 si potrà andare in pensione a 67 anni, che diventeranno 67 anni e 3 mesi nel 2021; 68 anni e un mese nel 2031; 68 anni e 11 mesi nel 2041 e 69 anni e 9 mesi nel 2051”.
“Alla luce di tale situazione, riteniamo indispensabile intervenire con urgenza sugli elementi di rigidità della legislazione vigente, per cui proponiamo un intervento immediato e strutturale di sospensione o di rinvio dell’ulteriore aumento dell’età pensionabile, in attesa della necessaria riflessione su un modello previdenziale altrettanto sostenibile ma più flessibile, in coerenza con un mercato del lavoro sempre più discontinuo”, conclude l’appello.