In base all’ultima nota pubblicata dall’Istat nel terzo trimestre 2021, la dinamica congiunturale dell’export risulta positiva per le sole ripartizioni del Nord. Su base tendenziale, la crescita è sostenuta per tutte le ripartizioni, seppure in rallentamento rispetto al trimestre precedente.
La crescita congiunturale stimata delle esportazioni è: +4,6% per il Nord ovest, +2,0% per il Nord est, un lieve calo per il Centro (-0,3%) e una flessione più ampia per il Sud e Isole (-1,1%).
Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, si registra un marcato incremento dell’export per tutte le regioni italiane, a eccezione della Basilicata. I contributi positivi maggiori derivano dalle regioni del Nord come Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e dalla Toscana, che messe insieme rappresentano i tre quarti della crescita delle esportazioni italiane nel periodo.
Le prime dieci province, in termini di contributi alla crescita tendenziale dell’export del Paese nei primi nove mesi del 2021, sono localizzate nel Nord e nel Centro; nel complesso, contribuiscono per circa 9 punti percentuali all’aumento dell’export nazionale nel periodo.
Nel periodo gennaio-settembre 2021 l’export mostra una crescita su base annua molto sostenuta e diffusa a livello territoriale: l’aumento delle vendite all’estero è particolarmente elevato per le Isole (+34,5%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+21,7%) e il Nord-est (+20,2%), relativamente più contenuto per il Centro (+17,3%) e il Sud (+10,2%).
Nei primi nove mesi dell’anno, l’incremento tendenziale dell’export interessa tutte le regioni italiane a eccezione della Basilicata (-6,5%) ed è più marcato per Sardegna (+53,6%), Calabria (+32,5%), Friuli- Venezia Giulia (+31,0%). La performance positiva della Lombardia (+21,3%) fornisce il contributo più elevato alla crescita su base annua dell’export nazionale (5,6 punti percentuali).