Arriva la settimana decisiva. Def in Aula al Senato da martedì. Conte da Macron, che replica a Salvini: “Diffido degli assi”
Fatti Governo e sottogoverno è ora il turno, finalmente, delle Commissioni parlamentari permanenti. La prossima settimana sarà quella decisiva, con la designazione dei componenti e dei relativi uffici di Presidenza, come richiesto dal presidente della Camera, Roberto Fico, al fine di rendere operativi gli organismi di Camera e Senato. In particolare, il presidente del Senato, Alberti Casellati, ha fissato il termine di lunedì 18 giugno, alle 20, per la designazione dei componenti delle Commissioni da parte dei gruppi.
Tuttavia, in ambito di Governo bisogna sottolineare che rimangono ancora da definire (o ufficializzare) le nomine dei “viceministri” dell’esecutivo del cambiamento. Dovrebbero essere sei dei quarantacinque sottosegretari designati.
Ancora sul piatto anche la delicata nomina dei vertici delle partecipate e delle Authority. Prima in scadenza Cassa Depositi e Prestiti (vicenda che sarà utile anche a misurare i rapporti di forza intra maggioranza tra Movimento 5 Stelle e Lega).
Arriva, inoltre, il momento del Def. La prossima settimana infatti è in calendario a Palazzo Madama la discussione del “Documento di economia e finanza 2018”. La Commissione speciale del Senato sugli atti urgenti del Governo, nella seduta del 16 maggio, ne ha concluso l’esame, conferendo mandato al relatore, l’economista della Lega Alberto Bagnai, a riferire in Assemblea. Presumibilmente questo verrà discusso in parallelo anche alla Camera.
A Montecitorio, invece, a partire da lunedì pomeriggio riprenderanno in Aula i lavori sul DL Alitalia (recante misure urgenti per assicurare il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali), già approvato al Senato.
Il Parlamento in seduta comune è poi convocato giovedì 21 giugno, alle ore 14,30, per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale.
Nel frattempo, oggi, mentre il Ministro dell’Interno Matteo Salvini era impegnato in appuntamenti quali la visita al Villaggio Coldiretti di Torino e il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio a promuovere il “Decreto Dignità” (che vuole combattere insieme precariato, burocrazia, le delocalizzazioni, e il gioco d’azzardo), il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron.
Dalla conferenza stampa congiunta, che si è tenuta all’Eliseo, emerge che Francia e Italia “condividono l’idea di lavorare insieme sulle principali sfide europee”, a partire dalla questione dei migranti. Macron ha infatti dichiarato che spera di andare avanti con i partner europei nei prossimi mesi su “una riforma profonda delle regole di Dublino per una migliore responsabilità e divisione” del flusso migratorio, trovando meccanismi che consentano la solidarietà e facendo in modo che la situazione geografica non metta i Paesi UE in “situazioni politiche insostenibili”.
Nonostante il clima tra Conte e Macron sia sembrato sereno, e Di Maio si sia detto contento che il presidente Macron abbia chiesto scusa all’Italia per le forti parole degli scorsi giorni in merito alla vicenda Aquarius, il presidente transalpino non ha avuto timore nel rivolgere una replica affatto velata al leader della Lega Salvini in merito alle attenzioni particolari che questi riserva a Paesi come la Germania e Austria: “Diffido degli assi, che non ci hanno mai portato fortuna nella storia”, così Macron ai giornalisti.
Tuttavia, per vedere quali saranno i veri alleati dell’Italia per una riforma del Trattato di Dublino bisognerà attendere il Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 28 e 29 giugno.