Nel giorno della sentenza sulla trattativa Stato-Mafia, il Centrodestra rischia di spaccarsi. Salvini in difficoltà. Il Pd: “Nessuno ci dividerà”. FMI però fiducioso
di LabParlamento
Anche il mandato esplorativo conferito dal Capo dello Stato alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per verificare l’esistenza di una maggioranza tra centrodestra e Movimento 5 Stelle per formare il nuovo governo, si è risolto alla fine in un nulla di fatto.
Al termine del suo incontro al Colle, la Presidente ha infatti dichiarato che vi sono “spunti di riflessione politica” sulla base dei quali il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrà prendere una decisione. Il Quirinale decide due giorni di riflessione. “Aspettiamo Mattarella e prenderemo in mano la situazione”, questo il commento di Matteo Salvini della Lega, che sta cercando di evitare, a tutti i costi, un governo tecnico.
Nel frattempo, mentre la campagna elettorale per le regionali in Molise volge al termine (si vota domenica 22 aprile), la coalizione di centrodestra rischia di spaccarsi.
Silvio Berlusconi ha manifestato come mai prima d’ora la sua avversione al MoVimento 5 Stelle e ad un loro ipotetico governo, cui Forza Italia non voterebbe la fiducia neppure “da fuori”. Oltre ad aver ripetuto che i 5 Stelle non conoscerebbero “nemmeno l’abc della democrazia”, ha aggiunto che questi “sono gente che non ha mai fatto nulla nella vita: nella mia azienda li prenderei per pulire i cessi”. Non solo, il padre di Forza Italia ha attaccato direttamente anche Luigi Di Maio, capo politico del MoVimento, che ha “una buona parlantina, non posso negarlo, ma non ha mai combinato niente di buono per sé, per la sua famiglia, per il Paese. Non possiamo affidare l’Italia a gente come lui”.
Ma l’ex Cavaliere non avrebbe potuto scegliere un giorno peggiore per attaccare i 5 Stelle. E’ di oggi, infatti, la condanna della Corte di Assise di Palermo degli uomini delle istituzioni e dei mafiosi implicati nella trattativa Stato-mafia, tra i quali spicca anche l’ex senatore azzurro, fondatore di FI, Marcello Dell’Utri. “Con le condanne di oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica”, così subito Di Maio su Twitter. Un’offesa, quella di Berlusconi cui ha replicato anche il senatore pentastellato Nicola Morra: “Meglio vivere onestamente, magari grazie al “pulire i cessi”, piuttosto che accordarsi con la #Mafia. Capito, Silvio?”.
Non solo, nel corso della giornata Berlusconi ha ripetuto di volere un governo di centrodestra che per raggiungere la maggioranza deve guardare ai parlamentari del Gruppo misto e del Partito Democratico. Ma, anche in questo caso, la replica è stata istantanea. “Berlusconi sogna se pensa di potersi prendere alcuni esponenti del Pd. E sogna ancora di più se pensa che possa esserci il Pd a sostegno di un governo con Salvini e la Meloni”. Lo dice Ettore Rosato, vicepresidente Pd della Camera, sottolineando come i dem non saranno “la ruota di scorta di nessuno”; posizione ribadita anche dal Segretario Reggente Maurizio Martina su Facebook “dico a chi pensa di dividerci che questo scenario non esisterà mai”.
L’exploit di Berlusconi e la coincidenza della condanna potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e che potrebbe spingere la Lega ad abbandonare Forza Italia per fare il governo con il Movimento 5 Stelle. Ma anche Salvini a questo punto si trova in difficoltà e ne approfittano infatti i Cinque Stelle: resterà con il Cavaliere (definito ancora una volta oggi da Di Battista “Caimano”) oppure deciderà di staccarsi definitivamente per facilitare il nuovo Governo?
Nel frattempo, oltreoceano interviene il Fondo Monetario Internazionale che, nonostante tutto, si dice “fiducioso”, l’Italia non invertirà la rotta delle riforme. Il direttore del Dipartimento Europeo del Fondo monetario internazionale, durante i lavori primaverili dell’istituto a Washington, ha commentato il post elezioni del 4 marzo dichiarandosi “fiducioso”. Secondo Thomsen uno dei motivi per cui i mercati hanno reagito bene è che l’Italia ha fatto importanti riforme (lavoro, pensioni) per affrontare le sfide poste dalla crisi economica che ha dovuto affrontare. “L’Italia vedrà i vantaggi di riforme continue in modo graduale ma continuo” ha dichiarato Thomsen.
Per Thomsen, è cruciale che non ci sia un cambio di rotta sul piano delle riforme e si continui la strada intrapresa. “Questo e’ molto importante ed è uno dei motivi per cui l’Italia sta crescendo in modo robusto e ha approfittato della ripresa economica europea in generale” ha dichiarato il direttore del Dipartimento Europeo del FMI.
In un clima sempre più teso, tutti appesi al filo della decisione di Mattarella: si prospetta un lungo weekend.