Renzi: “Fiducioso che l’Italia non cada nelle mani di estremisti”. Via libera alle manifestazioni di Macerata. Pirozzi indagato per i crolli post terremoto
di LabParlamento
“L’alleanza con la Lega, in questi anni e in questa elezione, è un momento di passaggio verso un soggetto unitario del centrodestra, che rappresenti la forza, la coerenza, di un rassemblement maggioritario nel Paese, al Nord come al Sud”. Così si è espresso Renato Brunetta, capogruppo uscente di Forza Italia alla Camera, in occasione della presentazione dei candidati dello schieramento conservatore in Veneto. Poche ore prima, tuttavia, il leader di Fi Silvio Berlusconi aveva aggiunto un nuovo capitolo alle sue contrapposizioni con Matteo Salvini, prendendo le distanze dalla proposta leghista di ripristinare la leva militare obbligatoria (“toglierebbe un anno di libertà ai nostri ragazzi”) e definendo “pirotecniche” le posizioni dell’alleato-avversario sulla possibilità di chiudere le moschee.
L’ex premier si è detto nuovamente convinto della vittoria del centrodestra il prossimo 4 marzo, con Forza Italia in posizione di capofila della coalizione. “A quel punto – ha aggiunto Berlusconi – toccherà a noi proporre il nome del nuovo premier e Tajani sarebbe un ottimo candidato, anche se non l’unico”. Non è mancata una stoccata nei confronti di Matteo Renzi, invitato a cambiare il nome del suo partito “da Partito Democratico a Partito Socialdemocratico”.
Per quanto riguarda i dem, lo stesso Renzi nel corso di una diretta su Facebook si è mostrato “fiducioso che l’Italia non possa accettare di tornare indietro e cadere nelle mani degli estremisti e di chi gioca a sfasciare tutto”. Il segretario Pd ha rivendicato la scelta di puntare su una campagna elettorale “all’insegna della serietà”, portando gli ultimi dati Istat sulla produzione industriale (nel dicembre 2017 aumento del + 4,9% su base annua) come esempio “dei nostri risultati”, rimarcando che “ci presentiamo alle elezioni avendo preso un Paese che era in crisi e che ora piano piano ne sta uscendo”.
Rimanendo in casa progressista, il candidato di Liberi e Uguali Pietro Grasso ha definito necessario “uno spostamento su posizioni di sinistra per cominciare un dialogo con il Partito Democratico. Non si può continuare a dire ‘abbiamo fatto bene con l’articolo 18’”. Il presidente del Senato è in aggiunta tornato sulle richieste di LeU che nei mesi scorsi il Pd non avrebbe raccolto, come gli inviti “a eliminare il superticket e a introdurre il voto disgiunto nella legge elettorale”.
Nelle ultime ore ci sono state novità sul versante dei cortei di condanna dei fatti di Macerata. A quanto risulta, infatti, dovrebbe arrivare a breve la revoca dello stop alle manifestazioni, e di conseguenza domani e domenica 18 febbraio si terranno nella località marchigiana cortei di denuncia dell’attentato a sfondo razzista, mentre un ulteriore sit-in si svolgerà il 24 febbraio a Roma.
In ultimo luogo, il panorama politico odierno è stato scosso dalla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato presidente della Regione Lazio, accusato dalla Procura di Rieti di omicidio colposo per il crollo di un edificio in seguito al terremoto del 24 agosto 2016. “Mi sembra lampante che qualcuno vuole distruggere un uomo, ma non ci riusciranno” è stata la reazione di Pirozzi, cui è arrivata la solidarietà dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci).