Più volte spostata, con minoranze e alleati all’attacco. M5S rimette mano ai nomi pubblicati sul blog (lunedì, a Roma, sipario sull’uninominale). Galliani allo Sport?
di S.C.
Fortissime tensioni in vista della scadenza di lunedì 29 gennaio alle ore 20, quando le liste elettorali dovranno essere depositate al Viminale.
Il Pd sembra essere ancora in alto mare: le trattative sono andate avanti tutta la notte passata e la Direzione attesa per le 10.30 di stamattina è stata ulteriormente spostata alle 20 di questa sera (e non è escluso che le trattative proseguano anche nel weekend), con forti divisioni sui nomi da proporre e sul peso che le varie correnti avranno all’interno delle liste. Continua il braccio di ferro di Orlando, che ha “minacciato” Renzi di non candidarsi qualora non venissero accettati i nominativi di Di Lello, Damiano, Sarracino e Lo Giudice. Sono in totale una cinquantina i posti che le minoranze richiedono al segretario, con Renzi che, invece, cerca spazio per nomi nuovi, come quello di Tommaso Cerno, condirettore di Repubblica, l’industriale Riccardo Illy (che si è preso 24 ore per riflettere), e l’avvocatessa Lisa Noja. Sul fronte delle candidature all’uninominale, emerge una possibile soluzione: il “modello Giachetti” (che ha rinunciato al paracadute del proporzionale per candidarsi soltanto all’uninominale Roma 10) potrebbe essere applicato a coloro che hanno bisogno di una deroga.
Malumori anche sul fronte di Civica Popolare, con una Lorenzin che avverte Renzi: “Se la nostra presenza significa creare problemi, ci sono tanti modi per esprimere le proprie idee”, qualora quindi le cose dovessero andare male “rispetto al nostro correre in modo dignitoso, valuteremo se rimanere dentro l’alleanza”. E per le tensioni interne salta anche la presentazione della candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano, spostata a lunedì pomeriggio. Intanto dall’ex segretario della Svp (che fa parte della coalizione di centrosinitra), Siegfried Brugger arriva una critica neppure troppo velata a questa candidatura: “Assolutamente incomprensibile, un errore capitale. Boschi è molto contestata nel proprio partito e sotto forte pressione per il caso Banca Etruria. Comprendo che il segretario del Pd, Renzi, non voglia candidare la sua fidata in Toscana ma in un collegio ‘sicuro’, come quello dell’Alto Adige. Che invece la Svp si presti a questo gioco è imperdonabile”.
Nel frattempo caos liste anche sul fronte 5 Stelle. Sul blogdellestelle.it, dove sono stati pubblicati gli elenchi dei candidati nei collegi plurinominali, sono cambiate le liste, senza comunicazioni ufficiali. Come verificato dall’Adnkronos, infatti, sono state diverse le modifiche rispetto alle liste uscite dalle parlamentarie grilline (in molti avevano lamentato irregolarità, chiedendo #annullatetutto). Il leader del Movimento ha spiegato: “Stiamo verificando che tutte le persone candidate siano compatibili. Significa che chi si è candidato con noi ha firmato un regolamento. Quel regolamento prevede anche che le liste pubblicate siano provvisorie fino alla presentazione. Se ci sono persone legate ad ambienti politici o persone che non ci convincono per una serie di dinamiche che ruotano intorno a loro, le escluderemo dalle liste”.
Passando agli uninominali, Di Maio ha annunciato che i candidati M5S verranno presentati a Roma, lunedì alle 10 al Tempio di Adriano.
In casa centrodestra, ricordiamo che, dopo settimane di trattative, si è giunti ad un’intesa sul candidato per la Regione Lazio, che sarà Stefano Parisi, leader di Energie per l’Italia. Ora però restano da sciogliere i nodi sulle candidature e sulla leadership della coalizione (dopo l’endorsement di Silvio Berlusconi ad Antonio Tajani). Arrivate le dimissioni di Adriano Galliani dalla carica di presidente di Mediaset Premium, collegate all’imminente accettazione della candidatura con FI al Senato. Per lui, si dice, in caso di vittoria pronta la poltrona di Ministro dello Sport.