Di Maio incontra i big della Gig economy, più diritti per i rider. Fico: “mettere fuori le posizioni estreme di Orban”. “18APPNonSiTocca!”, l’appello dei giovani al Ministro Bonisoli.
Anche il secondo bilaterale del neo-premier Giuseppe Conte, oggi in Germania per incontrare la Cancelliera Merkel, dopo quello tenutosi con il Presidente Emmanuel Macron all’Eliseo la scorsa settimana, sarà incentrato, principalmente, sul tema migranti: fondamentale per entrambi i paesi. Inoltre, si apprende che Conte potrebbe anticipare a Merkel la posizione dell’Italia in Consiglio europeo in merito alla negoziazione del budget 2020-2027: orientare i fondi europei verso misure che sostengano l’inclusione sociale, come il Reddito di Cittadinanza.
Per quanto riguarda la questione immigrazione, la costituzione di un “asse” tra Italia-Germania (e Austria), così definito dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini viste le convergenze con la sua controparte tedesca, Horst Seehofer, (leader del CSU Bavarese, nonché membro della coalizione che regge il Governo Merkel) rischia infatti di mettere a dura prova la tenuta della Germania di Angela Merkel. Forzata dal suo stesso Ministro a negoziare un’intesa a livello europeo entro fine mese che dovrà “più restrittiva” nei confronti di chi arriva in Europa, pena, l’implosione della coalizione e l’apertura di una crisi di Governo già quest’estate, Merkel inizierà a tessere la rete diplomatica proprio dal Presidente Conte.
Sul tavolo cui Merkel e gli altri leader dovranno lavorare molto c’è sì la riforma del Trattato di Dublino (e verso quale direzione non è chiaro), ma anche la costituzione di Hotspot nei paesi vicini all’UE per contenere i flussi, e, possibilmente, un sistema di ricollocamento intra UE. Il tutto, nell’ottica di rafforzare l’Europol e Frontex; cercando di garantire l’accoglienza e di mitigare le posizioni di paesi come l’Ungheria di Orban.
In questo senso va sottolineata la forte presa di posizione (in netta opposizione a quella di Salvini e al suo “basta sbarchi”) del Presidente della Camera Roberto Fico, secondo il quale Dublino va ridiscusso “con la Francia e con la Germania mettendo fuori le posizioni estreme di Orban che non vuole le quote (di migranti, ndr)”.
Tra le proposte che il Governo italiano sottoporrà al vertice UE di fine mese anche dei “Centri di assistenza, informazione e protezione” nei paesi di origine volti a fare le verifiche sui richiedenti asilo prima che questi si mettano in viaggio. Questi luoghi “Devono essere centri europei, con la bandiera blu a 12 stelle e personale di tutti gli Stati Ue”, lo spiega il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in un’intervista su CorSera, aggiungendo poi che “investire per migliorare le condizioni di vita e lavoro nei Paesi da cui partono i migranti economici” è “un tema prioritario per il prossimo bilancio dell’Unione”.
Ma di migliorare le condizioni di vita di certe categorie si sta preoccupando anche il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio che oggi ha incontrato a Roma alcuni rappresentanti delle aziende digitali che si occupano della consegna di cibo a domicilio (Foodora, Uber Eats, Just Eat, Deliveroo, Glovo, Domino’s Pizza, Mooveda e Social Food), al fine di garantire più tutele e diritti ai lavoratori digitali della c.d. Gig economy.
Tra i punti principali della proposta il diritto alle ferie in proporzione alle giornate di lavoro, il diritto alla disconnessione di 11 ore, l’introduzione di un salario minimo garantito, l’iscrizione obbligatoria ad Inps e Inail a carico del datore di lavoro, e l’inclusione dei rider nella categoria dei contratti previsti per il lavoro subordinato.
Oltre ad aver riconosciuto che la volontà di intraprendere tale percorso è “forte da entrambe le parti”, Di Maio ci ha tenuto a ribadire che con un simile operato l’Italia sarà apripista nel mondo “per i diritti dei nuovi lavoratori digitali e per la fine del precariato” e che per combatterlo verrà ridotto anche “il numero dei rinnovi per i contratti a tempo determinato”.
Nel frattempo, il Partito Democratico lancia “#18APPNonSiTocca!”, una petizione online per difendere e mantenere il bonus cultura per i 18enni (500 euro circa), la cui soppressione è stata anticipata dal neo-ministro Alberto Bonisoli.