Negativo soprattutto il giudizio Fmi. Conferenza internazionale sulla migrazione ad ottobre
Di LabParlamento
L’economia italiana segna il passo e gli effetti a breve potrebbero determinare mutamenti importanti nella politica governativa.
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha rivisto infatti al ribasso le stime di crescita. Nel 2018, si legge nella nota congiunturale, il Pil si attesterebbe all’1,3%, lievemente sotto la stima di maggio (1,4%). Per effetto della minor crescita acquisita, anche il rialzo atteso per il 2019 sarebbe rivisto al ribasso con un Pil di poco superiore al +1%. Giocano “fattori di rischio globali che generano incertezza e orientano le previsioni al ribasso”.
Tuttavia la posizione più negativa viene dal Fmi, che rivede le stime di sviluppo per l’Italia per il 2018 e il 2019, con una evidenza maggiore: dopo il +1,5% del 2017, il Pil italiano crescerà infatti quest’anno dell’1,2%, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di aprile. Il prossimo anno la crescita si fermerà all’1,0%, -0,1 punti. Revisione legata agli ”spread più ampi sui titoli di Stato e alle più strette condizioni finanziarie in seguito alla maggiore incertezza politica e che dovrebbero farsi sentire sulla domanda interna”.
Tutto questo mentre il DL dignità comincia il suo iter in Commissione in vista, forse la prossima settimana, dello sbarco in Aula e proseguono gli attacchi del Governo al presidente dell’Inps, Tito Boeri, per la nota presente in relazione tecnica del provvedimento circa un impatto negativo del DL sul numero degli occupati. Lo stesso Mef, “scagionato” dall’accusa di essere stato l’autore della nota, critica più o meno direttamente l’Inps ma mentre Luigi Di Maio ne rimanda la sostituzione a scadenza naturale, Matteo Salvini vorrebbe dimetterlo subito. Appoggio isolato invece a Boeri da parte di Carlo Cottarelli. Boeri, personaggio da sempre controcorrente, dal canto suo dice che i “numeri non si fanno intimidire”.
“Salvini parla di immigrazione per non parlare degli 80 mila posti di lavoro che si perderanno con il Decreto Disoccupazione di Di Maio, del danno per le nostre imprese causato dallo stop al Ceta, dei 49 milioni di euro che la Lega Ladrona sta rubando ai cittadini italiani, della Flat Tax e della Fornero su cui ha preso il 17% di voti e di cui non parla piu'” scrive Matteo Renzi su Fb dove aggiunge: “visto che insiste a parlare di me, aspetto la risposta a cinque domande facili facili. Magari mentre torna da Mosca, dopo la finale Francia Croazia, il nostro vicepremier ha tempo per rispondere. Noi siamo altra cosa rispetto a lui e rispetto al suo governo”.
Capitolo immigrazione comunque sempre in prima pagina. “La Commissione Ue accoglie con favore che entrambe le navi the Protector e Monte Sperone siano sbarcate a Pozzallo e ciò è stato possibile grazie a 6 stati membri che hanno deciso di accogliere condividere migranti, tra cui Italia, Francia, Germania, Malta, Spagna e Portogallo”, ha detto il portavoce Ue, Schinas.
“Confermiamo di avere ricevuto la lettera del premier Giuseppe Conte che è stata indirizzata ai presidenti Tusk e Juncker. Nella lettera chiede di dare attuazione immediata alle conclusioni raggiunte al Consiglio europeo e a breve risponderemo”, prosegue il portavoce della Commissione europea. “In generale e senza entrare nei dettagli, la Commissione condivide pienamente il senso di urgenza ed è impegnata nel dare seguito velocemente alle conclusioni raggiunte dal Consiglio per quanto ci compete”, conclude.
“E’ una vittoria politica”, ha commentato il ministro dell’interno, Matteo Salvini. In realtà però se la “vecchia Europa” appoggia l’Italia sui migranti, i paesi di Visegrad, alleati solo in teoria della linea dura sugli sbarchi propugnata dal leader della Lega, l’accusano di “aprire la strada per l’inferno”. In ogni caso, l’Italia intende organizzare “una Conferenza internazionale sulla gestione della migrazione, indicativamente verso la fine del prossimo mese di ottobre“, annuncia sempre Conte nella lettera “L’obiettivo – scrive – è imprimere un ulteriore, concreto impulso, insieme agli stakeholders europei ed internazionali” ad una “gestione organizzata e condivisa dei flussi migratori nel rispetto della tutela della persone umana, dentro e fuori l’Europa”.