Ma Berlusconi attacca ancora M5S. Salvini “premier rappresenti voto italiani”. Pd si prepara al confronto con Fico
Il fatto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia affidato un secondo incarico esplorativo al Presidente della Camera, Roberto Fico, potrebbe davvero segnare una nuova fase della storia politica italiana. Per la prima volta nella storia un esponente del MoVimento 5 Stelle, anche se “istituzionalmente”, riceve un incarico Capo dello Stato. Dopo il fallimento della scorsa settimana da parte della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Mattarella ha affidato a Fico “il compito di verificare l’esistenza di una maggioranza parlamentare tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, del cui esito dovrà riferire entro la giornata di giovedì”, ha dichiarato il Segretario Generale del Quirinale, Ugo Zampetti. “Faccio un grosso in bocca al lupo a Roberto e sono sicuro che interpreterà al meglio quanto sarà richiesto dal capo dello Stato”, il commento su Twitter del capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio.
Questo nello stesso giorno in cui viene resa nota la prima stesura del “contratto di Governo” del MoVimento, rivolto alla Lega e al Partito Democratico: un’intesa su 10 punti “fondamentali per il Paese, da portare avanti unendo le forze, con disciplina, lealtà e onore”, ha spiegato ancora Di Maio. Ma i dem continuano a non mostrare interesse per i 5 Stelle, almeno non fino a quando questi terranno aperto il dialogo con la Lega; Ettore Rosato, del Pd, ha infatti dichiarato che “le distanze programmatiche e di impostazione politica tra il Pd e il M5S sono enormi: mi sembra quasi impossibile colmarle. Una cosa è dunque aprire a un confronto con M5S quando avrà chiuso il dialogo con la Lega, altra cosa è il risultato”.
Nel frattempo, forte della vittoria alle elezioni regionali in Molise (nonostante la lista di Forza Italia abbia superato quella della Lega), il leader della coalizione di centrodestra, Matteo Salvini, cerca ancora una volta di mettere Luigi Di Maio e Silvio Berlusconi intorno allo stesso tavolo: “Non c’è tempo da perdere, la smettano di litigare. Occorre sedersi e cominciare a lavorare. Lo dico a Berlusconi e Di Maio”. Questa l’esortazione del leader della Lega, nel corso del suo intervento in Friuli (dove si terranno le regionali domenica p.v.). Disposto a tutto, Salvini ribadisce di non dover fare il premier per forza. “Sarei onorato di essere premier ma se non sono io son contento lo stesso. Bene anche un nome terzo quarto quinto, basta che rappresenti il voto degli italiani e sia indicato dai partiti che hanno vinto” aggiungendo “e non da quelli che hanno perso” (leggi Partito Democratico, ndr).
Tuttavia, i pesanti attacchi del leader di Forza Italia verso i 5 Stelle continuano. “Dal Molise esce battuto e fortemente ridimensionato il dilettantismo dei 5 Stelle rispetto al voto di protesta espresso dagli elettori alle politiche. I grillini si dimostrano del tutto non credibili per una funzione di governo”. Non solo, a rivendicare la preminenza del centrodestra è anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Fondamentale il contributo di Fdi, unico partito che cresce rispetto alle politiche, è un’altra indicazione chiara per il Presidente Mattarella: gli italiani vogliono un governo guidato dal centrodestra e con un programma di centrodestra”, così Meloni su Facebook.
Contemporaneamente, sullo sfondo, il dimissionario Governo Gentiloni ha pressoché finito di preparare il Documento di economia e finanza a politiche invariate. Lo confermano fonti parlamentari, dalle quali si apprende di un colloquio tra il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. A varare il DEF dovrebbe essere un Consiglio dei ministri questa settimana, anche se manca ancora la comunicazione ufficiale e si dovrà anche tenere in considerazione l’andamento delle consultazioni.
Parallelamente, a Montecitorio e Palazzo Madama le Commissioni speciali sugli atti urgenti del Governo proseguiranno le rispettive attività. Tra i più importanti, l’iter del dl sulla proroga di Arera.