Permangono i veti incrociati di Movimento e Forza Italia. Di Maio al Colle: “Governo politico o voto l’8 luglio”. Pd: “Pronti ad appoggiare ogni iniziativa di Mattarella; no ad incarichi al buio”. Consultazioni in salita, verso un Governo di tregua
di LabParlamento
Si è concluso anche l’ultimo giro di consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha visto in una sola giornata i rappresentati di tutti i gruppi parlamentari e delle forze politiche.
Una serie di incontri che non registra particolari novità rispetto a quanto emerso nelle settimane dopo il voto, fatta eccezione per il “passo di lato” potenziale di Luigi Di Maio, resosi disponibile a rinunciare alla premiership.
I primi a salire al Colle sono stati i 5 Stelle. Luigi Di Maio, leader del Movimento, ha voluto ribadire come in questi 50 giorni successivi al voto i 5 Stelle abbiano messo al centro della discussione il contratto di governo, proposto in primis alla Lega e poi al Partito Democratico. Un contratto di Governo proposto nuovamente dal Movimento 5 Stelle alla Lega, basato sulle seguenti condizioni: reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero e legge anticorruzione.
Di Maio ha poi ribadito la disponibilità ad un premier “terzo” scelto con la Lega, assieme alla conferma dell’esclusione dall’eventuale esecutivo di Silvio Berlusconi e Forza Italia, e al diniego del voto di fiducia a qualunque Governo “tecnico”. “Siamo disposti a trovare un Presidente del Consiglio insieme alla Lega che possa essere condiviso” ha dichiarato Di Maio, sottolineando anche che “Se non si può fare un Governo politico allora si deve tornare a votare. Le elezioni equivarrebbero ad un ballottaggio tra M5S e Lega“.
Sull’aumento dell’Iva Di Maio ha voluto sottolineare che a suo avviso “Non dobbiamo aspettare la formazione del Governo, c’è il Def in Commissione Speciale”. Da sottolineare che da domani nelle Commissioni speciali delle Camere – in sede congiunta – partiranno proprio i lavori sul DEF.
Nel frattempo, dopo ben due vertici tra ieri e oggi tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, la coalizione di centrodestra resta unita e, come anticipato, ha richiesto al Presidente Mattarella un mandato a Salvini per potersi presentare in Parlamento per verificare se ci sono i numeri per una maggioranza.
Salvini davanti alla stampa ha dichiarato: “Abbiamo offerto a Mattarella la mia disponibilità a nome della coalizione di centrodestra – prima alle elezioni – a dar vita a un governo e iniziare a lavorare. Confidiamo che Mattarella ci dia modo di trovare una maggioranza che contiamo di trovare“. Messaggio ribadito anche nel pomeriggio tramite diretta Facebook.
Una maggioranza parlamentare però, quella per formare il Governo che richiederebbe, oltre ai parlamentari dei gruppi del centrodestra, circa 50 deputati alla Camera e circa 24 senatori a Palazzo Madama.
Successivamente è stata la volta del Partito Democratico. Il Pd ha sottolineato la necessità di superare lo stallo, richiamando la responsabilità di tutti i partiti, “basta con il gioco dell’oca”. Il segretario reggente Maurizio Martina ha dichiarato: “Pensiamo che a questo punto sia urgente dare una soluzione alla crisi”, sottolineando anche che è “Importante lavorare su agenda economica, il Paese ha fatto sacrifici e non può gettare a mare i risultati ottenuti”. Il Pd “Supporterà pienamente ogni iniziativa del Presidente della Repubblica”. Martina ha dichiarato inoltre “No ad incarichi al buio, no a trasformismi, sì a sforzi super partes”.
Nel pomeriggio si è poi tenuto un incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, accompagnato dal capogruppo dei deputati leghisti, Giancarlo Giorgetti. È mancata ancora una volta, nonostante il “tentativo”, come l’ha definito Giorgetti, l’intesa tra verdi e gialli.
Salvini al termine dell’incontro ha dichiarato che continuerà a lavorare per far cadere i veti reciproci di M5S e Forza Italia, aggiungendo poi che “se non si riuscisse a costituire un governo politico la prima data utile per tornare alle urne è domenica 8 luglio”, data sulla quale vi sarebbe intesa con il MoVimento.
Le consultazioni sono riprese nel pomeriggio quando Mattarella ha ascoltato la delegazione di Liberi e Uguali. Quest’ultima, guidata di Pietro Grasso, ha ribadito la propria indisponibilità a votare la fiducia a governi di centrodestra, ammonendo poi le forze politiche che in queste ore si stanno dimostrando “irresponsabili e irrispettose del ruolo del Presidente Mattarella”.
Gli ultimi incontri svoltisi sono stati quelli con il gruppo parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato, con il Gruppo Misto del Senato, con il Gruppo Misto della Camera dei Deputati, e con i Presidenti delle Camere: l’On. Roberto Fico e la Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati. Entrambi hanno lasciato il Quirinale senza rilasciare alcuna dichiarazione.
A meno che a breve non nasca una maggioranza parlamentare, si andrà verso un Governo del Presidente, neutrale o a tempo, che traghetti il Paese a nuove elezioni: a luglio o a ottobre.