Il leghista: “Centri chiusi per rimpatri”, polemica su flat tax. Domani possibile Cdm ma partita aperta su sottosegretari. Nuovi capigruppo 5 Stelle
Di LabParlamento
E’ il giorno del dibattito sulla fiducia a Montecitorio. Con altrettanta tensione come in Senato (e il giudizio dei mercati che resta assai dubbioso, e un Pd all’attacco, in particolar modo attraverso le parole di Delrio) i numeri sono assai più confortanti. Al contrario di Matteo Salvini che si assenta per qualche ora, Luigi Di Maio non lascia mai solo nemmeno per un attimo il premier, Giuseppe Conte: conciliaboli, passaggio di foglietti, rapidi cenni… Arrivato in serata il voto.
Dal canto suo, il vicepremier leghista ne approfitta per proseguire a tutto campo nella personale campagna elettorale sui temi ormai risaputi, a cominciare dall’immigrazione. Il governo realizzerà dei Centri per i rimpatri “chiusi affinché la gente non vada a spasso per le città”, affida ai cronisti in Transatlantico, sottolineando che “la gente non vuole avere dei luoghi dove uno esce alle 8 della mattina, rientra alle 10 la sera e durante il giorno non si sa cosa fa e fa casino”. Quanto alle possibili opposizioni delle Regioni alla realizzazione dei Centri, Salvini ha detto di aver già parlato “con tutti i governatori leghisti che non vedono l’ora di avere Centri chiusi”.
Con la flat tax “ci guadagnano tutti”, sottolinea poi a Radio Anch’io. E spiega: “Se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Ma l’assoluta intenzione è che tutti riescano ad avere qualche lira in più in tasca da spendere”. Polemiche a parte sui titoli iniziali di alcuni siti (“Matteo Salvini non ha mai detto, come titolano alcune agenzie e quotidiani online, che “è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse…” “), il ministro dell’Interno tocca anche il tema della Legge Fornero (“L’impegno è di smontarla pezzetto per pezzetto ripartendo da quota cento ed avendo l’obiettivo di tornare a quota 41 anni di contributi”) e annuncia che: “Stiamo preparando un dossier su “spiagge sicure”, per evitare almeno in parte il dramma dell’abusivismo che colpisce commercianti e bagnanti”.
Langue intanto la partita sulla nomina di sottosegretari e viceministri. Da una parte non ci sono i tempi perché Conte domani sera vola al G7, in Canada, dove resterà fino a domenica; dall’altra, non c’è ancora l’accordo per convocare l’apposito Consiglio dei Ministri che, invece, potrebbe tenersi domani mattina, poco prima della partenza del premier su altri temi, come il via al decreto per il passaggio della delega sul Turismo dai Beni Culturali alle Politiche Agricole. In realtà, sempre sulla questione nomine sotto-governo, i princìpi generali sembrano delineati (a cominciare dall’alternanza di partito tra ministro e scelta del sottosegretario e/o viceministro) ma la scelta sulle deleghe pesanti (Economia, Tlc, etc) condiziona tutto il resto del risiko. Mentre per quanto riguarda la delega ai servizi segreti, a quanto si apprende, sarà il Presidente del Consiglio Conte a mantenerla.
Tra una fiducia e l’altra, Conte si sta preparando all’importante debutto internazionale. Si è visto con il ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, e ha tenuto riunioni interne con lo staff dirigenziale per farsi raccontare meglio tutti gli aspetti del delicato odg del G7 che parla anche di dazi e nucleare iraniano. Ma non è mistero che cruciali saranno i primi bilaterali con i leader mondiali ed europei, a cominciare da quello con Angela Merkel. Al G7 “la prima posizione dell’Italia sarà farsi conoscere e la seconda sarà farsi rispettar”’, ha detto il presidente del Consiglio uscendo dall’aula della Camera. Sappiamo già peraltro della posizione assunta dal Governo in tema di Alleanza Atlantica (tiepida) e di Russia (via le sanzioni). Cosicché se il buon giorno si vede dal mattino, allora l’odierna presa di posizione della cancelliera tedesca al Bundestag (“L’annessione della Crimea è stata una lampante violazione del diritto internazionale. E questo giustifica l’esclusione della Russia dal G8”) non incoraggia… Tantomeno quella del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Mosca deve cambiare comportamento prima che le sanzioni vengano rimosse”, ha detto presentando la riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza che si terrà domani e dopodomani a Bruxelles. Quanto all’Europa, Merkel a domanda diretta ha risposto che è interesse di Berlino dialogare con il nuovo Governo di Roma ma “nel rispetto delle regole esistenti da parte di tutti”. Insomma, carota e bastone. Sebbene Berlino in questa fase non ha certo l’interesse ad acuire i contrasti con il neo esecutivo “del cambiamento”.
Passaggio di consegne “social” tra il nuovo Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e l’uscente, Carlo Calenda. L’ex ministro ha postato un video su Facebook illustrando un ricco dossier di misure attuate o in corso di attuazione al Mise, commentando “Sarebbe stato meglio dal vivo, ma non si può avere tutto dalla vita…”. Calenda ha dichiarato: “Caro Luigi, non siamo riusciti a fare questo passaggio di consegne. Ho visto che privilegi lo strumento informatico: a questo punto proviamo a farlo in questo modo. Ovviamente rimane la mia disponibilità ad incontrarti quando vuoi”.
Si segnala infine che sono Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva i nuovi capigruppo del Movimento 5 stelle, rispettivamente al Senato e alla Camera. Lo ha annunciato ai parlamentari riuniti in assemblea congiunta, ieri sera, il capo politico M5s Luigi Di Maio. I due pentastellati sostituiscono gli ex Danilo Toninelli e Giulia Grillo, promossi nei ruoli di ministri ai Trasporti e alla Salute.