Improvviso colloquio “informale”al Quirinale. Sul tavolo la nomina contrastata di Savona al Mef. I mercati intanto impazzano e preoccupano
di Federica Fabiani
Mentre i mercati impazzano (Piazza Affari chiude a -1,54) con lo spread che supera i 200 punti e una fiammata del differenziale su Spagna e Portogallo a livelli che non si vedevano da anni, il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha incontrato prima il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco e successivamente, i due leader della maggioranza che lo hanno lanciato in questa avventura, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
In merito all’incontro con Visco, il Presidente Conte ha dichiarato che si è parlato solo dello stato dell’economia italiana, anche se viene naturale domandarsi (pleonastico!) se tra gli argomenti di conversazione tra i due non ci sia stato anche il nome del prof. Paolo Savona: economista noto per le sue posizioni anti-euro e quindi non gradito al Quirinale, finito sulla bocca di tutti in questi giorni perché indicato come potenziale inquilino del MEF. Punto nodale per le forze di maggioranza, perché far saltare Savona rischierebbe di causare un effetto domino su tutta la compagine di ministri.
A proposito invece del lungo incontro Conte-Salvini-Di Maio (mancano all’appello nella foto circolata sui social network, Giancarlo Giorgetti della Lega e Vincenzo Spadafora, braccio destro di Di Maio), durato circa due ore e finalizzato a discutere i nomi che Conte dovrà presentare a Mattarella – se non altro perché il programma di Governo è già stato scritto – a sentire Di Maio il colloquio è andato molto bene. “E’ come se avessimo lavorato sempre insieme, c’è una totale sinergia e sintonia e stiamo lavorando con abbastanza velocità per assicurare il governo del cambiamento” e su Savona, “Di questo ne devono parlare il presidente della Repubblica e Conte”, così il capo politico di M5S fuori Montecitorio.
Un Savona che per la prima volta in questi giorni si sbilancia e che in merito alla sua candidatura, oltre ad aver dichiarato apertamente che “Sì”, pensa vi siano veti su di lui (del Quirinale e dell’Europa, ndr) in una lettera al Sole24Ore, spiega che: “La polemica scomposta che si è svolta intorno alla mia candidatura mi ha convinto che, venissi o meno nominato Ministro dell’economia e della finanza, sarebbe stato meglio che mi ritirassi dalla presidenza di Euklid”. E aggiunge: “Non ho affermato che le dimissioni fossero dovute a impegni di governo, ma impegni pubblici”.
Sui tempi per l’indicazione della squadra di governo al presidente della Repubblica, al momento non ci sono indicazioni certe e queste non sembrerebbero dipendere da Conte in prima persona, anzi. A testimoniarlo, la salita improvvisa, questo pomeriggio, al Colle per un incontro informale con Mattarella, annunciato all’ultimo, e la partenza di Salvini per Milano. Ma molti dicasteri sono comunque quasi sicuri: per la Lega Agricoltura e Turismo accorpati a guida di Gian Marco Centinaio, mentre Sviluppo economico e Lavoro, Rapporti con il Parlamento, Riforme, Giustizia e Istruzione andrebbero ai frontmen del MoVimento, rispettivamente Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro, Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede e Salvatore Giuliano. Oltre all’Economia, ancora in ballo anche le Infrastrutture – chiave per la differenza di vedute tra M5S e Carroccio Esteri e Difesa. Argomenti per altro sui quali si può presumere che Conte condivida la visione di M5S.
Da sottolineare, come nota di colore, che in chiusura al round di consultazioni di ieri del Presidente con i Gruppi Parlamentari, c’è stato anche un incontro con “una delegazione di risparmiatori che hanno sofferto per i default di alcune banche”. In realtà, il tema dei risparmiatori è entrato solo oggi a far parte del Contratto di Governo siglato da MoVimento 5 Stelle e Lega quando, invece, la sua versione definitiva avrebbe dovuto essere quella ratificata dagli iscritti domenica scorsa. “Alle associazioni e alle famiglie che in questi anni hanno pagato in prima persona i crac bancari vogliamo dire: il cambiamento è alle porte e sarà fatta giustizia”, così Luigi Di Maio sul blogdellestelle.it.
Infine, Paolo Gentiloni ha riunito oggi a Palazzo Chigi i collaboratori della Presidenza del Consiglio per ringraziarli del lavoro svolto e ricorda al Governo che verrà che: “Risalire una china per cinque lunghi anni come l’Italia ha fatto non è semplice: purtroppo ad andare fuori strada non servono cinque anni ma pochi mesi, a volte poche settimane. Bisogna curare le ferite ancora aperte ma farlo cercando di andare avanti, mantenere qualità, responsabilità e impegni nell’azione di governo”.
“Per me – aggiunge Gentiloni – è stato un grandissimo onore servire l’Italia qui da Palazzo Chigi e faccio a tutte e a tutti i migliori auguri per i prossimi mesi e i prossimi anni”.
Ora occhio comunque al Colle. Manca poco per conoscere i nomi del Governo #gialloblu.