Di Maio fa sfilare i suoi a Roma, Boschi a Bolzano e Bonino dice sì alle larghe intese senza Lega
Alle 20.00 di questa sera, 29 gennaio, scatterà il termine definitivo per la consegna delle liste per le prossime elezioni politiche.
Forza Italia apre ad Energie per l’Italia di Stefano Parisi, che ufficialmente non è parte della coalizione di centrodestra, concedendo 2 collegi uninominali alla Camera (Fiumicino e Pomezia). Parisi che, lo ricordiamo, è il candidato del centrodestra alla Regione Lazio.
A poche ore dalla presentazione dei candidati nei collegi uninominali di Camera e Senato di 5 Stelle, avvenuta questa mattina a Roma in pompa magna, è arrivata la rinuncia dell’Ammiraglio Rinaldo Veri, che ha dovuto fare un passo indietro per incompatibilità rispetto al regolamento del Movimento. Al suo posto, nel collegio Roma 10 subentra la deputata uscente Carla Ruocco (qui la lista completa), mentre le liste del Partito Democratico erano state già rese note nella notte tra sabato e domenica (qui i nomi). Per quanto riguarda il centrodestra e Liberi e Uguali, nonostante molte candidature siano state anticipate nelle ultime settimane e anche di recente, mancano ancora comunicazioni ufficiali sulle ripartizioni dei collegi.
Scelte contestate un po’ su tutti i fronti. Tuttavia, le polemiche più accese riguardano i candidati selezionati dal segretario dem Matteo Renzi che, a detta del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, capo della minoranza del PD, non ha tenuto in considerazione né i territori né le varie componenti del partito. Nonostante l’amarezza, il Guardasigilli ha però messo da parte le polemiche dichiarando che “ora è tempo di concentrarsi sulla campagna elettorale”.
Candidature a parte, c’è poi chi si è assicurato un seggio ma pensa già oltre guardando alle larghe intese. “Con Berlusconi ho già governato” ammette infatti Emma Bonino, leader di +Europa, non escludendo quindi a priori una possibile alleanza con Forza Italia. Ma subito dopo sottolinea anche come questa non potrebbe mai coinvolgere la Lega di Salvini.