Resta aperto il nodo della premiership. In attesa che Forza Italia ceda per dar vita a un governo Salvini-Di Maio
di Federica Fabiani
Allora come oggi una giornata che sembra non finire mai. Ricordiamo il 9 maggio del 1978 quando venne ritrovato il corpo di Aldo Moro in Via Caetani e dove stamattina si sono recate, per rendergli omaggio, le maggiori cariche dello Stato, Sergio Mattarella e Maria Elisabetta Alberti Casellati, insieme ad altre Autorità. Non solo, oggi è anche il giorno dell’anniversario della morte – per mano della Mafia – di Peppino Impastato.
Il ricordo delle vittime del terrorismo viene celebrato sullo sfondo di un’Italia che da sessantasei giorni aspetta, inesorabile, che i “capi politici” decidano se concedere o meno un Governo all’Italia. Nelle scorse settimane il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato molto, moltissimo spazio ai partiti: un primo giro di consultazioni, due mandati esplorativi, ed un ulteriore giro di colloqui (“l’ultimo”, si era detto), però, a quanto pare non sono bastati per trovare una quadra. E allora il Colle ha deciso di giocare l’ultima carta: un governo neutrale, possibilmente guidato da una donna per la prima volta nella storia della Repubblica, oppure l’intesa per un esecutivo di tipo politico.
“Altre 24 ore”, questa la richiesta avanzata oggi da Matteo Salvini della Lega e Luigi Di Maio dei 5 Stelle alla Presidenza della Repubblica, fa sapere il Quirinale in una nota, per trovare un accordo che non costringa gli italiani a tornare alle urne a settembre se non addirittura a luglio.
Ebbene sì, come confermato da Salvini ci sono possibilità di riuscire a trovare un accordo, sebbene ad ora “non vi siano risposte definitive da nessuno dei due”, parlando di Di Maio e Berlusconi, la figura del “responsabile” della Terza Repubblica la potrebbe fare proprio Silvio Berlusconi.
Si apprende infatti da fonti parlamentari che il leader di Forza Italia potrebbe essere sul punto di cedere davanti alla richiesta di fare “un passo di lato” per far convolare a nozze Lega e MoVimento. Alcuni seguaci del Cavaliere avrebbero cercato di convincerlo che quello tra verdi e gialli sarebbe un esecutivo che non comprometterebbe Forza Italia e che potrebbe comunque la tenuta della coalizione di centrodestra (conditio sine qua non posta da Salvini oggi a Di Maio, ndr). Come? Attraverso una c.d. “astensione benevola” in parlamento, come l’ha definita il governatore azzurro della Liguria Giovanni Toti, da sempre vicinissimo al Carroccio e al suo leader.
E ad aggiungere a questa teoria ci sarebbero le posizioni quantomeno inconsuete di esponenti forzisti come quella di Renato Brunetta “La Lega faccia pure, l’alleanza rimane”, aggiungendo “Noi siamo con il Presidente”, indice della compattezza del gruppo parlamentare rispetto alle decisioni del suo leader di eventualmente concedere un governo tra M5S e Lega.
Il tempo scorre, la trattativa evidentemente prosegue; ma Di Maio non la vuol dar vinta facilmente a Salvini o a Berlusconi. Dichiara infatti su Facebook che il MoVimento è in status di campagna elettorale pieno, come dichiarato negli scorsi giorni, “Si riparte! Ci vediamo domani a Parma e Imola!”, così il leader di M5S sui social.
Domani Mattarella sarà a Firenze e il conto alla rovescia sarà per allora ormai agli sgoccioli: se Salvini e Di Maio non dovessero raggiungere un accordo prima che il Presidente incarichi Elisabetta Belloni (numero due della Farnesina e nome al momento in pole position, che verrebbe affianca dal direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi per la parte economica), o chi per lei, è probabile che già nei primi giorni della prossima settimana si potrebbe tenere il giuramento di questo “governo di servizio”.